Le Langhe, il Roero ed il Monferrato: ecco il nostro 50° sito UNESCO.

Siamo il paese con il più elevato numero di siti di interesse mondiale e con una varietà degli stessi ricchissima ed invidiabile.
Ma cosa ha fatto finire questo splendido angolo del Nord Ovest italiano nelle liste dell’Unesco?
Ecco 5 motivi, ma ce ne sono molti altri tutti da scoprire.

1. VINO

Barolo: Secco e corposo, accompagna splendidamente le carni e i formaggi del Piemonte.
Gli enologhi più esperti riescono addirittura a riconoscere un carattere femminile o maschile in questo leggendario vino a seconda dell’area delle Langhe da cui provengono le uve:
ad ovest appartengono le uve che danno un carattere più “maschile” e a est quelle che regalano un profilo più “delicato” .
Noi vi invitiamo solo a provare un bicchiere di Barolo e a lasciarvi andare a profonde meditazioni sulla qualità della vita di questo angolo d’Italia.

Barbaresco: Rosso ma diverso dal Barolo.
La qualità del suolo, l’esposizione, la maturazione e potremmo addentrarci in altri dettagli danno vita ad un nettare rubino dalle note diverse dal Barolo.
Ma il risultato non é assolutamente inferiore, anzi.
Provatelo con il “tartufo bianco d’Alba”.

Arneis: Vino bianco che dopo un lungo periodo di oblio, negli anni ’90 del secolo scorso ha vissuto un momento di grande fama ed oggi ha un suo pubblico affezionato ed é sicuramente una bella scoperta per chi non ne ha mai sentito parlare.
Perfetto per rallegrare gli aperitivi ma anche le cene in Langa o nel Monferrato a fine estate.
E pensare che le uve dell’Arneis sono state spesso piantate solo per attirare insetti ed animali che avrebbero potuto danneggiare le uve del Nebbiolo da cui si ottengono il Barolo ed il Barbaresco.
Arneis, ecco un comprimario che ha un suo scatto d ‘orgoglio.

2. PIATTI

Tartufo bianco di Alba: la star.
Incredibile a dirsi, ma la piccola cittadina di Alba diventa una delle mète più note a livello internazionale tra Ottobre e Novembre, quando si tiene l’omonimo festival che culmina con l’asta per aggiudicarsi i tartufi più pregiati, profumati e più costosi.
Oltre al carattere pittoresco della manifestazione che oscilla tra la sagra e il summit di gourmet, é sicuramennte interessante assistere alle batture dell’asta a cui partecipano gli estimatori del tubero ma anche molti “professionisti”, cioé acquirenti non per conto proprio, ma per grandi nomi della finanza, dell’imprenditoria e delle celebrità che si aggiudicano, tramite i loro uomini, un “diamante bianco”, come è definito oggi il tartufo.
Una particolarità: i migliori “cacciatori” di tartufo sono i “maiali” ed anche i cani, nessuna razza specifica ma pare che sia un dono innato di alcuni meticci.
Se siete curiosi e volete un ‘occasione per gustare un buon rosso ed una spolverata di tartufo, segnatevi le date del festival 2014: dal giorno 11 Ottobre al giorno 16 Novembre.

Tajarin: attenzione a chiamarli “spaghetti”: questi sono “tajarin”.
Leggermente più larghi e più piatti di un spaghetto, ma non ancora a livello di una “tagliatella”, i “tajarin” sono fatti con le uova e la farina.
Da gustare con una “grattata” di tartufo, ma anche con i funghi ed un buon bicchiere di rosso non deludono.

Bunet: Mousse al cioccolato? Non esattamente. Dolce al cioccolato? Limitativo.
Il “bunet” é la tipica delizia piemontese di fine pasto e se oggi é una bomba di gusto e di calorie fatta con nocciole, amaretti, cioccolato e rum, ieri al rum si sostituiva il fernet per ”aiutare” la digestione.

3. GOLF

In un’area di meno di 100 km quadrati ci sono almeno 15 campi da golf.
Qui potete trovare il percorso che meglio si adegua al vostro livello: siete professionisti?
Ed allora non potete perdervi le 18 buche disegnate dai grandi nomi del design golfista come Marco Croze al Golf Club Cherasco.
Siete incerti se iniziare a praticare o meno? Questo é il posto giusto dove fare la vostra prima comparsa sul green.
Colline che digradano dolcemente verso la valle, piccoli specchi d’acqua, ruscelli e vigne dai colori cangianti vi rapiranno e trasformeranno il vostro percorso in una passeggiata tra la natura.
Le Club House poi sono generalmente accoglienti e ben rifornite di mille e una etichetta di Arneis, Barbaresco e Barolo.
Se il golf é considerato terapeutico e un ottimo elemento per combattere lo stress, qui lo é ancora di più.

4. CASTELLI, FORTEZZE E MANIERI

Sapevate che la famiglia reale italiana é originaria di questa area? E qui infatti ci sono castelli, fortezze e manieri ad ogni angolo.
Simboli di una dinastia che aveva fatto delle strategie difensive prima ed offensive poi il proprio leit motiv.
Ottimi soldati, ma poco abili in campo diplomatico i Savoia ebbero però la fortuna o l’astuzia di circondarsi di ottimi “uomini di stato” o di regno, e così, grazie all’innegabile abilità di Camillo Benso conte di Cavour ed ai suoi sforzi, senza dimenticare quelli del condottiero Giuseppe Garibaldi e di altri, nel 1861 nacque l’Italia, o meglio il Regno d’Italia.
Il Castello di Carlo Felice di Savoia a Govone nacque appunto come fortezza, venne poi trasformato in “casino di caccia” ed é oggi un palazzo aperto al pubblico circondato da grandiosi giardini italiani e già, a sua volta, nelle liste del patrimonio Unesco.
Il Castello della Manta in Cuneo é anch’esso una enigmatica ed affascinante fortezza con un notevole ciclo di affreschi tra cui “La Fontana della vita” . Oggi é aperto al pubblico grazie al FAI, Fondo Ambiente Italia, che ne assicura la cura e l’accesso.
E non possiamo non citare il piccolo Castello di Racconigi dove l’ultimo Re d’Italia, Umberto II, noto anche come Re di Maggio, crebbe insieme alle sorelle, alle baby sitter ed allo stuolo di governanti che si muovevano silenziose nelle stanze.
Se poi arrivate dall’uscita autostradale di Asti e guidate in direzione di Monforte d’Alba non potrete non imbattervi nell’imponente torre del Castello di Serralunga d’Alba che torreggia sulle vigne di Nebbiolo e sulla “Strada Romantica” disegnata per fare innamorare di questi territori i turisti.

5. I COLORI DELL’AUTUNNO

A partire dalla seconda metà di agosto l’autunno cambia i colori e l’atmosfera di queste zone: non appena l’estate e la sua calura lasciano spazio alle prime nebbie, il verde si trasforma in una sinfonia di arancio, zafferano, bordeau, rame e oro le cui sfumature variano impercettibilmente ora per ora e che portano alle prime vendemmie.
Il modo migliore per ammirare questo momento incredibile é sicuramente da una delle innumerevoli terrazze con un bel calice di rosso in mano e senza fretta.
Ma anche a cavallo, in bicicletta, in parapendio, di corsa o camminando: l’autunno fa innamorare qualsiasi sia il mezzo con cui desiderate muovervi e conoscere questo angolo italiano.

Cosa aspettate ora? Una visita nelle “Langhe, Roero e Monferrato” é una scoperta per tutti i sensi. Ed ora c’é pure il sigillo del Patrimonio Unesco

Foto di Copertina: Colline del Monferrato, foto di Stefano Pertusati, via flickr

 

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Autore: Cristiana Pedrali

"Amare il proprio lavoro è la cosa che si avvicina di più alla felicità sulla terra" (Rita Levi Montalcini) e ".. perchè quando le persone vere cadono nella vita reale si rimettono in piedi e riprendono a camminare" (Carrie Bradshaw "Sex and the city"): questi sono i miei due mantra. Io sono un pò così: mi muovo tra il serio ed il faceto per restare a galla tra mille interessi ed impegni e riuscire a sorridere. Ho lavorato e lavoro nel settore del turismo e del web ed ogni tanto cerco un pò di ossigeno nella scrittura e nei viaggi!
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