Il vulcano più grande d’Italia entra a far parte del Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco. Verrà proclamato il prossimo giugno a Phnom Penh, in Cambogia, in occasione della 37a sessione del Comitato del patrimonio mondiale, alla presenza dei rappresentanti di oltre 180 Paesi.
L’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (LUCN), l’agenzia che si occupa di esaminare le proposte di iscrizione alla World heritage list, ha infatti definito l’Etna come Icona del Mediterraneo, riconoscendone “l’importanza scientifica ed educativa, l’eccezionale attività eruttiva nonché l’ultra-millenaria notorietà del vulcano”.
‘A Muntagna’ – in dialetto siciliano – è il vulcano attivo più alto d’Europa, e uno dei più grandi e attivi in tutto il mondo: spesso si fa sentire e vedere, con boati, fontane di lava spettacolari e colonne di cenere.
A renderlo unico, non solo il suo eccezionale livello di attività vulcanica e le importanti testimonianze storiche, che risalgono a oltre 2700 anni fa, ma anche il suo legame con la cultura immortale, la storia e la mitologia.
“E’ un traguardo significativo per l’Italia, ha commentato il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando. Il riconoscimento Unesco, come è già avvenuto recentemente con le Dolomiti, è un’opportunità per il nostro Paese per coniugare la tutela dell’ambiente con la valorizzazione del territorio, investendo così nello sviluppo sostenibile, la strada che dobbiamo percorrere”.
Questa tappa importante per lo sviluppo dell’ecoturismo in Italia è anche un invito a prenderci più cura del nostro territorio.
Perchè non iniziare dall’eliminazione delle discariche abusive all’interno del Parco dell’Etna (secondo un censimento del 2011 sono 250)?
L’Etna è una risorsa naturale e turistica, patrimonio del siciliani e, presto, di tutta l’Umanità!
Foto di copertina: Etna Panorama, fotografia di Dgravile, via Flickr