Per chi ha voglia di vivere nella natura e riscoprire il piacere del lavoro manuale esiste un modo per viaggiare gratis l’Italia attraverso le sue fattorie.
“Quando le mani fanno qualcosa il cuore è sereno“, ha scritto l’artista giapponese Akira Yoshizawa.
A volte solo il lavoro vero, a contatto con la terra, con la natura e gli animali, ci fa sentire davvero gratificati. A chi non è capitato di ritrovarsi sporca ed esausta dopo una giornata di lavoro nell’orto, ma stanca in un modo piacevole, felice ed appagata?
Coltivando la terra ritroviamo la nostra realtà più profonda di esseri che dipendono totalmente dall’ecosistema di cui fanno parte, ci sentiamo vivi e gratificati. Ritorniamo bambini e impariamo cose nuove.
Raccogliere la frutta e fare le marmellate biologiche, zappare l’orto, accudire le capre, le mucche o i maiali, raccogliere il miele, imparare come si fa il formaggio o il vino biologico può essere più memorabile di un soggiorno senza far nulla in un centro benessere!
L’ha provato sulla sua pelle Sue Coppard, quando nel 1971, per sfuggire dallo stress della metropoli Londinese (dove lavorava come segretaria nella rivista Resurgence), ha chiesto alle fattorie della zona di poter lavorare in cambio di ospitalità.
Da questa semplice esperienza di un weekend di più di 40 anni fa – che lei ricorda come “Idilliaca” – è nato un movimento mondiale che oggi raggruppa oltre 12.000 agricoltori biologici e migliaia di volontari in tutto il mondo, che attraversano i continenti e le culture per imparare a vivere in modo più sostenibile e responsabile.
Wwoof (acronimo per “World wide opportunities on organic farms”) è oggi un progetto internazionale di dimensioni significative che coinvolge numerose associazioni, una per ciascuna nazione interessata.
In Italia ci sono più di 300 fattorie biologiche, in cui vivere a contatto con la natura, riscoprire le tradizioni regionali, vedere dal vivo come nascono i prodotti d’eccellenza della nostra cucina, fare nuove conoscenze, vivere un’esperienza davvero autentica.
Valentina Miozzo dell’agriturismo biologico Cà Penelope, in provincia di Modena, racconta sul suo blog con quale spirito e passione ospita da più di 6 anni viaggiatori “Wwoofers” provenienti da tutto il mondo, moltissimi americani, australiani e canadesi, che vogliono vedere da vicino l’agricoltura biologica, vivere in contatto con la natura, scoprire la ricca cultura eno-gastronomica del nostro paese.
“Spesso mi trovo a fare tortelloni, lasagne e torte con ragazze straniere curiosissime di imparare i segreti di una cucina casalinga italiana – scrive Valentina – il wwoof è un ottimo modo per conoscere la cultura di un paese, la cultura rurale, contadina, che non si trova nelle guide turistiche“.
Per partecipare (come fattoria ospitante o come viaggiatore) è sufficiente iscriversi al sito wwoof.it, pagando la quota associativa di 25 Euro all’anno (che comprende anche una copertura assicurativa per eventuali incidenti o cure mediche), ricevendo così la lista completa delle fattorie che offrono ospitalità gratuita in Italia, che potrete perciò contattare direttamente.
Buona vacanza da contadino!