1. Cosa vedere a Arezzo
Piazza Grande ad Arezzo è il centro della vita cittadina. Storico crocevia, si trasforma in un immenso mercato dell'antiquariato per venditori da tutta Italia ogni settimana. La piazza è anche famosa per essere stata teatro della "La vita è bella" di Roberto Benigni.
Due volte l'anno, invece, si colora con la Giostra del Saracino. Il penultimo sabato del mese di giugno (Giostra di San Donato) in notturna e la prima domenica del mese di settembre (Giostra di settembre) di giorno. L’antica competizione si svolge in costumi medievali e richiede ai cavalieri delle quattro contrade cittadine di colpire lo scudo del "Buratto" con una lancia, senza farsi a loro volta colpire dal fantoccio del Saracino.
Bellissima anche la Basilica di San Francesco, sempre nel centro della città. Ricca di affreschi della Leggenda della Vera Croce, capolavoro della pittura rinascimentale di Piero della Francesca.
2. Foreste Casentinesi e dintorni
I comuni aretini sono tutti splendidi e squisitamente toscani, da non tralasciare però la Riserva naturale provinciale di Arezzo, che protegge una parte della dorsale appenninica compresa conosciuta con il nome di Alpe della Luna.
Una lunga dorsale che fa da spartiacque tra l’alta valle del Tevere, nel versante tirrenico, e quella del fiume Marecchia, nel versante adriatico.
Qui il territorio è prevalentemente boschivo con faggete e boschi misti. Tantissimi i manti erbosi a cielo aperto, costellati da minuscoli insediamenti storici come Monterano e Montelabreve ed edifici rurali a macchia, a ricordare un passato in cui l’Alpe della luna era abitata e vissuta.
Oggi dalle radure di Monterano, la vista vola leggera su Badia Tedalda e sulla Valmarecchia, dal Monte Botolino fino alle sagome del Sasso di Simone e del Simoncello.
3. I sapori tipici e la cucina a km0
Arezzo è uno spettacolo maestosi di colline, vigne e orticelli.
Il mare lontano ha favorito una cucina fatta di paste, carne, formaggi ma anche verdure e vino buono. I piatti forti della cucina povera italiana sono: i crostini con i fegatini e gli affettati del Casentino.
Ottima l'acquacotta (pane, uova, formaggio e funghi) e le pappardelle con la lepre o al sugo di ocio (con oca o pollo). Tra i primi svettano gli gnocchi con la ricotta e gli spinaci e i bringoli o i pici con vari condimenti. Non si può dimenticare la carne di Chianina, i musetti di vitello insaporiti da spezie e i formaggi fiorentini. Il dolce tipico di Arezzo si chiama Gattò aretino, è un tronchetto di Pan di Spagna bagnato con cioccolato e alchermes (come l’emiliano salame al cioccolato).
4. Natura, sport e Itinerari slow
Il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi è una tappa imprescindibile per un itinerario lento. La location è decisamente montuosa e si può ammirare una fauna di tutto rispetto: dal lupo ai cervi, dai caprioli ai daini, sino ai cinghiali.
Moltissime acque, ruscelli limpidi che poi confluiscono vorticosamente nell'Arno. Tante le piccole e grandi cascate, tra cui quella più famosa dell’Acquacheta.
5. Dove dormire in città e nei dintorni
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Autore: Angela Sebastianelli
Foto di copertina: Arezzo, Piazza Grande. Foto di Beate Meier via Flickr