Quando si nomina la città di Venaria la prima associazione che viene alla mente è quella con la Reggia. La Reggia di Venaria Reale. Perché sicuramente la cittadina, in provincia di Torino, è conosciuta oramai a livello nazionale per il progetto di recupero e valorizzazione della Residenza Sabauda, che è in atto da qualche anno. Ma il castello non è l’unico fiore all’occhiello, i venariesi conoscono bene il notevole patrimonio storico, artistico e paesaggistico della loro città.
Visitare Venaria significa immergersi tra le strade e i viali di uno degli antichi centri storici meglio conservati, passeggiare nei grandi parchi e giardini, gustare i piatti tipici locali nelle tante osterie e prendere parte alle tante iniziative artistico-culturali organizzate.

Sarà un piccolo residente, Sabian, sette anni, ad accompagnarci in questo viaggio e a raccontarci la sua cittadina. Girovagheremo lungo un percorso che ci porterà a visitare angoli suggestivi, piazze illuminate da fontane colorate e parchi verdi e rigogliosi. 

“Partiamo dal Parco Salvo d’Acquisto - suggerisce Sabian – sai, lì vado a giocare a calcio con i miei amici”. La giornata ci permette di godere di un clima caldo e ventilato. Il sole illumina il verde delle rigogliose piante. Persone di tutte le età fanno jogging o passeggiano. Alcune mamme sedute all’ombra del chioschetto si rilassano bevendo un caffè, mentre i loro bambini scorazzano sulle biciclette. Una squadra di adolescenti si allena al campo di basket. E’ davvero rilassante  e piacevole trascorrere il pomeriggio in questo parco. 

Ma il nostro viaggio deve proseguire, e con Sabian, ci spostiamo verso il centro a prendere un gelato. 

Imbocchiamo viale Buridani, il corso principale che ospita, nella giornata di sabato, un ricco mercato rionale e la terza domenica del mese il mercatino dell’antiquariato. 

Tappa obbligata ma piacevole è lo sbocco in su Piazza Petitti.  Nei mesi estivi, la piazza con la fontana dagli spruzzi di mille colori, diventa il punto di incontro di giovani e anziani, che si organizzano o si rilassano sulle colorate panchine. Bambini di tutte le età sfrecciano sui loro skate board. Anche qui si respira profumo di famiglia. Si, proprio così. Visitando Venaria si rimane positivamente sorpresi dalla possibilità di vivere in tranquillità i diversi aspetti del centro storico e dei suoi dintorni.  

La via principale - via Mensa - il cuore dell'attività commerciale venariese, aveva un tempo, il compito di ricongiungere il borgo produttivo con la dimora nobiliare. A ricordare le botteghe artigiane di allora, rimangono oggi negozi e rivendite di prodotti dai nomi sabaudi. Sabian e io  gustiamo il nostro gelato al gusto "cioccolato del Re" nell’elegante Piazza dell’Annunziata, un tipico esempio di arte barocca.  

 

la reggia barocca di Venaria e un ampio prato fiorito davanti
Foto di Antonella via Flickr

 

Lungo il percorso che costeggia il torrente Ceronda, raggiungiamo la Reggia. 

Costruita tra il 1658 e il 1679 su progetto dell’architetto Amedeo di Castellamonte, la Reggia di Venaria è stata una delle principali residenze sabaude in Piemonte. Il complesso della Venaria, oggi patrimonio dell’UNESCO, era un tempo la sede di riferimento per le battute di caccia nel territorio circostante. La Reggia ha successivamente subito numerose modificazioni che l’hanno portata all’aspetto attuale e dal 2007 è aperta al pubblico. Veri capolavori sono la Galleria Grande, la Cappella di Sant'Uberto e la Citroniera. 

La Reggia di Venaria ospita periodicamente nelle sue stanze immense, opere provenienti da collezioni di altre residenze sabaude e mostre temporanee di importanza internazionale. 

Ci vuole un’intera giornata per visitarla e passeggiare nei fioriti giardini , ma ne vale davvero la pena. 

Il giorno successivo lo dedichiamo alla visita del Parco Regionale La Mandria. 

Con Sabian ci spostiamo utilizzando il bike sharing, servizio fortemente sostenuto dalla cittadina piemontese. Muoversi in bicicletta è economico, sostenibile e veloce, sostengono sul sito promuovendo l'uso delle piste ciclabili e così raggiungiamo una delle dieci postazioni a disposizione dei residenti e non. Pedaliamo nel vasto territorio de la Mandria. Boschi e prati si alternano a cascine, scuderie e castelli. La natura si unisce alla storia e all'arte. Un tempo la Mandria era riserva di caccia della corte sabauda e luogo di soggiorno del re e della sua corte. Qui trovano il loro habitat specie a rischio di estinzione e particolarmente protette. E vivono liberamente molte specie di animali selvatici. Zolle di terra rialzate ci segnalano il passaggio di famiglie di cinghiali. 

Oggi parte del parco è chiusa perché è in atto un intervento di valorizzazione del territorio.  

La Mandria è sede del Centro Internazionale del Cavallo.  

La città di Venaria offre inoltre un calendario di eventi e di iniziative che negli ultimi anni hanno acquisito una visibilità internazionale. Tra queste spiccano l’MTV DAY, collaudato evento musicale che nel mese di settembre riempie la piazza di giovani e non provenienti da tutto il Piemonte. 

Decidiamo con Sabian di intervistare direttamente i venariesi. 

Sono orgogliosi della propria città. Davanti alla scuola materna, un gruppo di mamme mi elenca le diverse attività sportive promosse nelle palestre e mi indica la nuova biblioteca accessibile a tutti. Due anziani giovanotti mi chiedono di non dimenticare i corsi dell'Unitre organizzati per la terza età. E poi ci sono i Centri estivi e l'oratorio gestiti dalle Parrocchie a uso dei ragazzi. E ancora la programmazione del Teatro Concordia che spazia dalla prosa al cabaret. Insomma, una serie di servizi che funzionano bene.

I Centri Commerciali si raggiungono facilmente con navette gratuite, ma a Venaria esistono ancora i piccoli negozi per fare la spesa. 

E per i tifosi del calcio si respira l'atmosfera unica del Stadio delle Alpi della Juventus, che si trova proprio al confine con la cittadina.

Tutto questo e molto di più, è Venaria. Chiedo a Sabian cosa posso ancora raccontare della sua città. "Perchè non venite a visitarla?" mi risponde semplicemente. Già, perchè non venite a visitarla? 

 

Autore: Stefania Righettoni

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Immagine di copertina: foto di Luca Boldrini

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