Con i suoi 159 km tra la stazione di Mandas e quella di Arbatax quest'autentica linea di montagna che attraversa il Gennargentu, è la linea turistica più lunga d'Italia
  • Tempo di percorrenza: 10 ore
  • Difficoltà: Facile
  • Perchè ci piace: Un viaggio in treno che permette di attraversare trasversalmente la Sardegna veleggiando tra aspre montagne e scorci marinari unici
  • Lunghezza: 159 km
  • Dislivello: 800 m
  • Percorribilità: In treno
  • Costo: €
  • Il nostro consiglio: E' consigliabile prenotare prima il biglietto per evitare di non trovare posti disponibili. Nonostante il servizio sia attivo tutto l'anno,per arricchire la propria esperienza si può scegliere di viaggiare sul treno trainato dalla locomotiva a vapore. Il servizio è disponibile dal 15 ottobre al 31 maggio.
Tragitto percorso dal treno che da Mandas arriva a Arbatax
Tragitto percorso dal treno che da Mandas arriva a Arbatax

Poco dopo la partenza da Mandas, la ferrovia si dirama in due tronchi: uno procede a nord verso Isili, l'altro gira a est per Orroli. La prima parte del viaggio si svolge in un paesaggio collinare, dove il treno gira e rigira senza punti di riferimento. Ed ecco, prima la stazione di Orroli, base di partenza per visitare il vicino Nuraghe Arrubiu, e dopo quella di Nurri, da dove si può facilmente raggiungere il Lago del Flumendosa.

Pendenze temerarie sulla Ferrovia Arbatax - Mandas, foto di Giorgio Altieri via Flickr
Pendenze temerarie sulla Ferrovia Arbatax - Mandas, foto di Giorgio Altieri via Flickr

Il treno, poi, si tuffa nel vallone di Garullo, e raggiunge, isolata, la graziosa stazione di Villanovatulo, ad alcuni km dal paese. Lo scenario cambia repentinamente: ecco il Lago del Flumendosa che viene attraversato su un lungo ponte parallelo alla strada carrabile. Si è lasciato il Sarcidano e ci si ritrova nalla Barbagia di Seulo. Il treno si inerpica su un versante per una lunga salita, lasciando ai viaggiatori splendide inquadrature del sottostante lago.

Poi, incastonata tra due gallerie, ecco la casa cantoniera di Palarana (n°73), detta "di punizione" perchè destinata ai cantonieri meno disciplinati. Da qui, da un terrazzo belvedere s'apre un altro suggestivo angolo panoramico sulla sottostante valle.

Uno scorcio ammirabile dal trenino verde, foto di Marco Alioli via Flickr
Uno scorcio ammirabile dal trenino verde, foto di Marco Alioli via Flickr

Poco dopo, si arriva alla graziosa fermata montana di Betilli, in mezzo al verde e di fronte all'imponente Monte Santa Vittoria, in territorio di Esterzili, la cui stazione viene raggiunta dopo un insolito giro, necessario per superare la forte pendenza. Cambia nuovamente il paesaggio: il treno procede attraverso la vegetazione più rada dell'altopiano di Sadali, fino alla stazione del paese, condivisa con Seulo, distante pochi km. E' tra i punti di arrivo più richiesti: Sadali offre ai turisti una buona accoglienza, combinata tra le bellezze del territorio ed un'ottima cucina.

Si prosegue ancora in salita: si viaggia sopra quota 800 metri verso Seui, non prima di aver toccato un'altra fermata un tempo molto importante, vicino alla vecchia miniera di antracite di San Sebastiano. La stazione di Seui è tra le più importanti della linea e costituisce un'altra apprezzata destinazione di viaggio.

Nel cuore dei Tacchi, Parco Nazionale del Gennargentu. Foto di Giorgio Altieri via Flickr
Nel cuore dei Tacchi, Parco Nazionale del Gennargentu. Foto di Giorgio Altieri via Flickr

Da qui inizia il tratto che deve essere risultato come il più impegnativo per i costruttori della ferrovia: si rimane sugli 800 metri, attraverso le montagne del Gennargentu, che vengono superate con lunghe gallerie e arditi ponti, tra i quali quello imponente sul Rio San Gerolamo, provvisto di una travata metallica lunga 50 metri, sospesa ad una altezza di 40 metri. Qui si trova un'altra fermata interessante per chi ama la montagna, in territorio di Ussassai: Niala. Si procede in quota nel più fitto verde e si passa in un'altra regione: l'Ogliastra. La prima stazione è quella di Ussassai, ad alcuni km dal paese, e poi quella di Gairo, che si raggiunge dopo essere passati per il paesaggio lunare della valle di Taquisara. Da qui partiva un altro tronco, diretto a Jerzu, smantellato nel 1956. Attraversate altre gallerie, si arriva al secondo appuntamento con il Flumendosa, vicino alla stazione di Villagrande e al Lago Alto del fiume.

Rocce rosse, Arbatax (Ogliastra). Foto di SignorDeFazio via Flickr
Rocce rosse, Arbatax (Ogliastra). Foto di SignorDeFazio via Flickr

Procedendo a lato del Rio Siccaderba si raggiunge la stazione di Arzana ed ecco in lontananza il mare e lo splendido, spazioso panorama sulla costa ogliastrina. Scendendo repentinamente di quota, dopo il lacciolo di Pitzu 'e Cuccu, dove la linea passa sotto se stessa, si arriva ad un'altra importante stazione: Lanusei. Ancora in discesa, si attraversa Elini, con la sua graziosa stazioncina in pietra nel centro del paese; quindi, si procede in pianura fino a Tortolì, vivace e importante cittadina ogliastrina e, finalmente, si arriva al capolinea di Arbatax, davanti alle Rocce Rosse.

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Foto di copertina: La linea ferroviaria che trapassa il Parco del Gennargentu, foto di hl_1001 via Flickr

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