Attraversa il Parco Nazionale dei Monti Sibillini e quello del Gran Sasso, per vivere le terre scosse dai sismi. Sono terre mutate, terre in cui qualcosa è cambiato, ma tanto amate dai loro cittadini che hanno saputo trovare la forza di rialzarsi. Per conoscere loro e le loro storie, è nato il Cammino delle Terre Mutate, un viaggio di 200km supportato da numerose associazioni. Si snoda tra Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo per poter conoscere di persona la rinascita di queste terre.
La prima tappa del Cammino comincia ai piedi dell'Appennino delle Marche, dal centro storico di Fabriano. Il percorso si alterna tra asfalto e sterrato, costeggiando il Monte Fano e il Monte Alto, fino al centro di Matelica. La lunghezza è di 25.5km per circa 6 ore di cammino.
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La seconda tappa riprende da Matelica e prosegue in quota verso Monte Pulischio, si attraversano numerosi paesi come Castel Sant'Angelo e Costa, per giungere a Camerino, colpito dal terremoto nel 2016. Anche oggi 6 ore e mezza di cammino, con 23.4km, con un dislivello in salita di circa 880 metri.
Da non perdere: il bellissimo borgo di Pioraco
Alla ricerca di un'ospitalità green all'arrivo? C'è l'Agriturismo Coroncina!
Terzo giorno: partenza da Camerino, per una tappa nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini. L'asfalto e i sentieri si snodano su quasi 23 km da percorrere in circa 7 ore: oggi il dislivello in salita è di circa 1000m. Fiastra e il suo meraviglioso lago vi ripagheranno di ogni sforzo.
Da non perdere: la chiesa romanica di San Paolo, il Castello Malagotti e il Lago di Fiastra
La quarta si prospetta come una tappa dai mille scorci incantevoli! Altri 23 km in circa 7 ore con destinazione Ussita e la sua valle, lungo il crinale dei Monti Sibillini. Scoprirete praterie, la flora e la fauna locale e il Monte Bove.
Da non perdere: il Santuario di Macereto
19 km e 6 ore e mezza nell'Alta Valle del fiume Nera. La quinta tappa affianca Monte Mareschio, Cardosa e Macchialunga, percorrendo un'antichissima via che da sempre, infine, porta a Norcia.
Da non perdere: lo storico borgo di Visso
Una tappa breve, di 9 km e con 3 ore di percorrenza, alla scoperta della Valle Castoriana e dell'Altopiano di Santa Scolastica che ci condurrà fino alla bellissima Norcia, che ancora porta i segni del terremoto.
Da non perdere: Piè del Colle, Sant'Angelo e la stessa Norcia.
La settima tappa vi mosterà le bellezze dell'altopiano carsico di Castelluccio di Norcia. Si sale in quota fino al Monte Ventosola, da cui però si ammirano le cime circostanti. Destinazione finale Castelluccio, dopo 15,4 km e circa 5 ore di cammino.
Da non perdere: i campi di lenticchie BIO e IGP
L'ottava tappa è di 19 km prevalentemente in discesa, con 5 ore di cammino. Lungo il cammino si vedono ancora le tracce del sisma, come a Pretare e Piedilama, ma la pianura d'estate si colora sempre di colori vivaci e unici.
Da non perdere: le distese verdi della pianura umbra
Arrivati a destinazione, potete dormire al Rifugio Colle le Cese oppure al Country House Centro dei Due Parchi, due meravigliose ospitalità green.
Il nono giorno ci fa passare dai Monti Sibillini al Parco Nazionale del Gran Sasso. Prima su asfalto, poi tra i magici boschi, 17 km di tappa intensa, per scoprire le storie dei luoghi più colpiti dal sisma del 2016-17.
Da non perdere: il Parco Nazionale del Gran Sasso e i Monti della Laga
Verso il centro di Amatrice, distrutto dal terremoto del 2016. Siamo ormai in Lazio, per questa decima tappa da altri 17 km e 5 ore di percorrenza.
N.B.:Per percorrere questa tappa in questo periodo (Luglio-Agosto 2018) è necessario un permesso del Comune
Da non perdere: le storie dei paesi che si incontranto lungo il cammino
Undicesima tappa, 11 km e meno di 5 ore: camminiamo verso Campotosto, tra le Cime della Laga, Monte Cardito e le bellezze appenniniche.
Da non perdere: il Lago di Monte Cardito e la fauna degli Appennini
La 12esima tappa riparte dal Monte Cardito, avventurandosi verso la cima del Monte Coculle, dove non ci sono sentieri: serve farsi strada tra le tante ginestre! Raggiunto Monte Mascioni, si ammira lui, il maestoso Gran Sasso. Dopo questi 14 km, si arriva a Mescioni.
Da non perdere: Poggio Cancelli, gli scorci da Monte Mascioni
Questa tappa è piuttosto impegnativa: si passa dalla verde pianura alle aspre rocce granitiche del Gran Sasso. 25 km e 7.5 ore di viaggio vi aspettano!
Da non perdere: l'altopiano che precede Collebrincioni
Ultimissima tappa: in 9 km siamo arrivati alla destinazione finale, L'Aquila. Godetevi tutte le bellezze naturali durante questa passeggiata e poi entrate nel centro storico per scoprirne ogni angolo, con la sua storia.
Da non perdere: la Fonte Vecchia e il Santuario alla Madonna Fore
Per concludere questo intenso viaggio, vi aspetta Alloggi Garibaldi, una struttura eco-friendly proprio a L'Aquila.