Caslino al Piano si trova sulla Strada Provinciale S30 a circa 12 km da Como città, ed collegata anche dalla linea ferroviaria Milano – Como.
Nel lontano 1335 Caslino era un comune a sé, chiamato “ Comune Loci de Castellino”, ma inseguito alla subentrata di nuove leggi nel 1928 venne aggregato al comune di Cadorago.
La parrocchia di S. Anna in Caslino al Piano, fu eretta con decreto il 30 novembre 1916 dal vescovo Alfonso Archi, sotto il territorio della parrocchia di San Siro di Lomazzo. Anticamente Caslino era parte della diocesi di Milano; ora invece è sotto la diocesi di Como. La nuova parrocchia venne ad appartenere al vicariato di Lomazzo. Il 26 luglio, cade la festa del Patrono, e il centro abitato prepara in largo anticipo le vie, dove passerà la processione. La tradizione vuole che una settimana prima, iniziano le messe cantate da una corale di un comune adiacente. Per attirare turisti che accorreranno numerosi, saranno allestite bancarelle con dolciumi vari, la pesca di beneficenza e le giostre.
I pochi giovani rimasti, soprattutto in età scolastica, si ritrovano al parco giochi o al campo da basket che sono un po’ il cuore del piccolo borgo.
Caslino al Piano è collegata tramite il Parco Lura, con vari paesi, partendo da Oltrona San Mamette giungendo fino a Lainate. Sotto la protezione del Parco Lura, di cui la sede principale si trova collocata vicino alla chiesa, ci sono i boschi e il Laghetto Pasquè, dove vivono molte specie ittiche.
Nella frazione vi è anche una sorgente di acqua minerale, imbottigliata dall'azienda Spumador conosciuta in quasi tutta l’Italia per i suoi prodotti quali: Acqua Minerale (naturale e gassata), Spuma, Gassosa, Aranciata (dolce, amara e rossa), Ginger (Dry) e RC Cola.
Le vecchie corti, si uniscono a nuove costruzioni, formando così una cittadina che si fonde con il passato e il presente, lasciando lo spazio al futuro. Purtroppo delle antiche botteghe non è rimasto nulla, solo un ricordo nascosto dietro a serrande arrugginite e vetri impolverati.
Gli abitanti del paese, conosciuti anche come Caslinesi, sono per la maggior parte costituiti da persone di una certa età, che vivono qui da parecchie generazioni; la lingua parlata oltre all’italiano è il dialetto comasco.
Quando giunge la notte e le luci delle case si spengono, Caslino si addormenta come cullata da una brava mamma, coperta da un lenzuolo fatto di cielo stellato e come cuscino una luna piena.
Solo i rumori delle auto e le sirene dei mezzi di soccorso, interromperanno il suo sonno, in attesa di un nuovo giorno.
Autore: Paola Verga
Premio letterario "Racconta la tua città"
Copertina: foto di Paco CT