1. Cosa vedere a Caltanissetta
La Cattedrale di Caltanissetta è situata in piazza Garibaldi.
Dedicato a Santa Maria, il Duomo venne realizzato tra il 1570 e il 1622. La struttura è a croce latina e divisa in tre navate finemente abbellite con stucchi restaurati nel 2002.
Davvero stupefacenti le Terme Achilliane, situate sotto piazza Duomo, uno tra i più interessanti edifici di età romana. Si entra attraverso una gradinata sul lato destro della facciata principale, attraversando un corridoio sotterraneo che divide le strutture romane dalle fondamenta del Duomo.
Nelle volte sono visibili stucchi e splendidi affreschi, un secondo Duomo “interrato”. Per passare al folklore, non perdetevi il periodo pasquale, durante il quale vengono portati in processione veri carri di cartapesta in con le immagini del martirio di Cristo e della Resurrezione.
2. Gela e dintorni
l territorio della provincia di Caltanissetta vi stupirà con un paesaggio collinare ricco di riserve naturali, aree archeologiche, castelli, chiese e palazzi barocchi. Mazzarino, le Robbe di Milena, il Museo della Zolfara di Montedoro sono alcune delle attrattive turistiche più tipiche di questa provincia.
A sud si estende il comune di Gela, seconda città per numero di abitanti, dell’intera provincia che dà il nome all’intera vallata circostante e al Golfo.
È una delle città più antiche dell’intera Sicilia e i primi insediamenti risalgono al V millennio a. C.
A Capo Soprano si può osservare tutta l’architettura greca di Gela e la pietra arenaria utilizzata in grossi blocchi e mattoni di argilla, ancora perfettamente conservati. A Gela è possibile ammirare anche l’impianto termale più antico d’ Italia: le Terme Ellenistiche.
Butera, invece, sorge su una collina a 402 metri, come roccaforte dei Saraceni. Affascinate il suo castello con un torrione che si erge a presidio delle cisterne per la raccolta dell'acqua.
Una leggenda popolare racconta di un interminabile passaggio sotterraneo che collegava il castello di Butera a quello di Falconara. In realtà nessuno ha mai trovato traccia di questo passaggio e per raggiungere il secondo castello dovrete utilizzare la strada più classica… Il Castello di Falconara vi aspetta imperioso a picco sul mare, con le sue che si infrangono sotto i nostri occhi e la lussureggiante natura che ci circonda: acqua cristallina e sabbia finissima incorniciati da ricchi boschi di pini ed eucalipti.
3. Natura, sport e itinerari lenti
Ad oggi il litorale ai piedi di Butera è poco battuto dal turismo di massa, molte le zone protette con una natura ancora involata.
Di queste, la più importante è la Riserva Naturale del Biviere di Gela. Attualmente sotto la custodia della LIPU, la Riserva è sede di un lago costiero tappa fondamentale durante il viaggio migratorio di numerose specie di uccelli. Upupe, martin pescatore, falchi e poiane: una passeggiata in questo “mare” di verde è imperdibile. Se siete fortunati potrete fare conoscenza con istrici, volpi, donnole e soprattutto gli aironi.
4. I sapori e la cucina km 0
La nostra mente corre subito al bene più prezioso che dimora sulle tavole: il vino. Butera ad esempio è una zona in cui si produce dell'ottimo vino: dal Nero d'Avola al Merlot, dal Cabernet Souvignon fino all'autoctono Riesi, un eccezionale DOC di Caltanissetta.
La varietà dei piatti in Sicilia è l’effetto delle diverse dominazioni che si sono susseguite nel tempo.
Una cucina povera in cui è tipica l’abitudine del piatto unico. Ecco che quindi troveremo piatti come la pasta “‘ncaciata”, con il cavolfiore e la salsiccia, la pasta “ccu i mazzareddi”, verdura molto amara, condita con del sugo o con la ricotta o la frascatula, minestra a base di finocchio selvatico e sedano.
Tra i secondi gustate il pollo accompagnato dal caciocavallo, e il grosso rotolo di carne con ripieno di prosciutto, formaggio e uova detto “falsomagro”. I nisseni (gli abitanti della provincia si chiamano così) vanno pazzi per le panelle, specialità in realtà palermitana: si tratta di frittelline di farina di ceci, acqua e sale che si consumano col pane come pasto alternativo a un panino.
La pasticceria di Caltanissetta è raffinata e ricercata.
Tantissimi i pascoli dove si produce ottima ricotta, per i cannoli e per la cassata ma non solo: il rollò, dolce tipico nisseno è un dolce con pan di Spagna e ricotta davvero squisito.
Dulcis in fundo, è proprio il caso di dirlo, ricordiamo la produzione del torrone, che a Caltanissetta deriva dalla tradizione araba. Dai prodotti locali il torrone ricava le mandorle, i pistacchi ed il miele.
5. Dove dormire in città e nei dintorni
Scopri tutte le strutture ricettive ecofriendly della provincia di Caltanissetta, dagli agriturismi biologici, ai piccoli B&B incastonati nei borghi color pastello dei paesini siciliani.
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Testi di: Angela Sebastianelli
Foto di copertina di: jttlui, via Flickr