Le Nazioni Unite hanno decretato questo come il Decennio della BIODIVERSITA’, eppure la notizia è stata passata sotto assoluto silenzio dai nostri organi di comunicazione: forse nel 2010, all’epoca dell’annuncio, qualcuno l’avrà anche accennato, qualcuno avrà persino letto i documenti progettuali e forse avrà perfino indicato le linee guida su cui le Nazioni Unite propongono di lavorare, ma già 4 anni più tardi del Decennio della biodiversità o della biodiversità tout-court non se ne sente più parlare.
ViaggiVerdi ha voluto rivedere quel programma e ne ha sintetizzato i punti, ma soprattutto le macro aree su cui si voleva/vuole operare e in Italia non ce n’è nessuno su cui siamo non forti, ma almeno in via di “studio”.
La biodiversità in agricoltura
La biodiversità delle coltivazioni e degli ambienti naturali è fondamentale per la Terra e la nostra vita su di essa: la varietà delle piante e degli animali rende le specie più forti e resistenti a danni e parassiti ma soprattutto ci assicura l’accesso a beni e risorse diverse.
Ecco perché la drastica riduzione della stessa mette a rischio l’intero eco-sistema e ha spinto le Nazioni Unite a impegnarsi con 3 iniziative immediate a favore di:
- Polline e api
- Conservazione diversità dei suoli
- Protezione della particolarità alimentari del nostro pianeta
La biodiversità delle zone aride e semi aride
Il 47% della nostra superficie terrestre è considerata zona arida o semi arida, ma i cambiamenti climatici, l’intesa urbanizzazione e industrializzazione, le colture monotematiche e estensive stanno mettendo a dura prova l’esistenza di queste aree.
Le Nazioni Unite stanno promuovendo progetti volti alla diffusione della conoscenza e della consapevolezza del ruolo che queste aree hanno per il nostro eco sistema e stanno stimolando e sostenendo sinergie tra diversi Paesi e istituzioni per la conservazione dei territori.
La biodiversità delle foreste
Il 45% delle foreste che coprivano il nostro pianeta in origine è scomparsa negli ultimi 8000 anni, ma non è finita lì: oggi il tasso di deforestazione non accenna a diminuire, al contrario.
Sfruttate in passato solo come “produttrici di legno”, oggi le foreste sono un polmone verde e una fonte di relax e benessere a cui non possiamo né dobbiamo rinunciare.
Le Nazioni Unite spingono i vari attori nazionali e sovranazionali, oltre a gruppi di interesse privati e pubblici, a muoversi nel segno di
- Protezione e uso sostenibile delle risorse forestali
- Sviluppo di condizioni socio-economiche favorevoli alla conservazione delle stesse
- Controllo e monitoraggio costante di queste aree
Un’attenzione particolare viene riservata al REDD, ovvero alle emissioni legate alla deforestazione e alla degradazione delle foreste.
La biodiversità delle acque interne
Il probelma “acqua”, ovvero la sua scarsità o la sua sovrabbondanza in certe areee, il suo accesso e il suo uso, rappresenta innegabilmente uno dei maggiori punti di criticità in termini di risorse naturali.
Le maggiori minacce alla sua conservazione sono :
- cambi climatici
- inquinamento
- dispersione
- presenza di specie acquatiche invasive che minacciano la vita marina autoctona
- sfruttamento intensivo
Le linee guida delle Nazioni Unite al riguardo sono chiare:
- Uso equilibrato delle risorse d’acqua
- Gestione corretta e equa
- Educazione
- Monitoraggio dell’ambiente socio-economico e legislativo al fine di intervenire in caso di distorsioni dei medesimi
La biodiversità delle isole
Un decimo della popolazione umana vive su isole.
La conservazione delle stesse e della loro biodiversità è fondamentale per poter proteggere ecosistemi animali, vegetali e umani unici: di dimensioni spesso limitate, lontane dalla terra ferma, sulle isole molto spesso si sono concentrate unicità biologiche e culturali tali da farne campo di ricerche (ricordiamo solo C. Darwin e le Isole Galapagos) e di risorse materiali e intellettuali straordinarie.
I maggiori pericoli vengono da:
- specie alieni e invasive in grado di eliminare quelle autoctone
- intenso sfruttamento urbano e turistico
- cambi climatici
- inquinamento
La biodiversità delle coste e degli ambienti marini
Gli oceani coprono il 70% della superficie terrestre e producono un terzo dell’ossigeno che respiriamo. Sono, inoltre, fonte di proteine e svolgono un ruolo rilevante nella limitazione dei fenomeni di cambi climatici.
Ma anche gli oceani sono sottoposti a continue minacce:
- inquinamento
- eutrofizzazione
- sfruttamento intensivo del patrimonio ittico
- cambi climatici
Le azioni proposte dalle Nazioni Unite sono
- Analisi dell’attuale situazione
- Promozione e sostegno della partecipazione locale a progetti di protezione della biodiversità marina
- Sostegno a progetti integrati di gestione delle risorse
La biodiversità delle montagne
Le montagne e le aree montuose coprono circa il 27% della superficie terrestre e danno sostentamento al 22% della popolazione umana.
Anche le montagne stanno affrontando problemi rilevanti:
- Erosione del territorio e conseguente degrado dell’ambiente montuoso
- Aumento del livello di povertà degli abitanti con conflitti legati alla scarsità di risorse vitali e di spazio
Le tre azioni poste in atto dalle Nazioni Unite sono
- Prevenzione di minacce alla biodiversità
- Attenzione all’apparato legislativo con interventi in caso di lacune e/o distorsioni
- Proposta di progetti ad hoc
Le azioni e i progetti possono sembrare enormi e non alla portata di ogni singolo cittadino, ma iniziare con la consapevolezza di rischi e di possibili azioni è un primo e importante passo. Parlarne e confrontarci un altro.
Guardate qui per scoprire che qualcosa lo possiamo fare davvero anche noi.