Ai piedi dei Colli Berici, all’incrocio tra due fiumi, sorge Vicenza, Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. Famosa per le opere d’architettura del Palladio, questo gioiello della pianura veneta nasconde mille sorprese. Ecco le 10 ragioni per fare di Vicenza la vostra prossima meta!
Vicenza sorge sopra i resti di un antico accampamento romano: le tipiche strade ortogonali sono ancora alla base del reticolo urbano del centro storico. La via principale, Corso Palladio, è circondata sui lati dai tipici porticati, sotto cui si affacciano botteghe storiche, negozi più moderni e piccole pasticcerie. È un importante centro produttivo, costituito principalmente da piccole-medie imprese, attive in particolare nei settori metalmeccanico, tessile e orafo. La città è l’unico comune italiano ad aver ricevuto due medaglie d’oro al valor militare, per il ruolo giocato durante i moti risorgimentali e durante la Resistenza.
Che sia sotto il sole estivo o in mezzo alla neve d’inverno, una passeggiata per le vie del centro vicentino vi regalerà mille scorci inaspettati. Abbiamo scelto i 10 motivi per cui vale la pena visitare Vicenza, non lasciatevela sfuggire!
1. La Città del Palladio
Vicenza è nota anche come “Città del Palladio” proprio perché l’architetto tardo rinascimentale ha ridisegnato l’aspetto del centro cittadino e dell’intera provincia grazie alle sue costruzioni. In tutta la campagna vicentina i signori locali hanno commissionato all’architetto di origini padovane la costruzione delle loro ville. La più famosa e la più imitata, in patria e all’estero, è sicuramente Villa Capra, conosciuta come “La Rotonda”. Poco distante dal centro storico, questo Patrimonio dell’UNESCO è perfettamente armonizzato con il paesaggio circostante, composto dalla campagna, dai boschetti e dalle colline della Riviera Berica.
A pochi passi da Ponte degli Angeli, nel pieno centro storico, c’è un’altra perla dell’architetto veneto: il Teatro Olimpico, primo teatro al chiuso della storia. Il soffitto affrescato con le immagini di un cielo sereno, però, viene messo in ombra dal palcoscenico, un vero capolavoro dell’uso della prospettiva. La scena fissa della città di Tebe, infatti, sembra allungarsi all’infinito per le vie dell’antica città greca e sembra impossibile pensare che il tutto sia lungo meno di un metro. Al contrario, non stupisce che sia parte del Patrimonio UNESCO dal 1994.
2. Piazza dei signori e la Basilica Palladiana
Tra le numerose piazze del centro storico, la più famosa, grande e bella è sicuramente Piazza dei Signori. Sull’ampia piazza rettangolare si affacciano vivaci caffè, palazzi signorili e monumenti storici. La costruzione più importante è sicuramente la Basilica Palladiana, Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. Andrea Palladio, allora un architetto ancora poco conosciuto, si è occupato della ricostruzione del vecchio Palazzo della Ragione, avvolgendo la struttura precedente con logge e serliane in pietra bianca. La Basilica è stata restaurata più volte dopo essere stata gravemente danneggiata durante un bombardamento alleato alla fine della seconda guerra mondiale. Sulla piazza si affaccia anche un altro edificio firmato da Palladio, la Loggia del Capitaniato, anch’esso Patrimonio dell’Umanità.
3. La pinacoteca civica sul fiume
Palazzo Chiericati, progettato da Andrea Palladio per la nobile famiglia Chiericati, ma completato solo alla fine del Seicento, è nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO. Si trova in Piazza Matteotti, di fronte al Teatro Olimpico. Al tempo della costruzione del palazzo, era chiamata ancora Piazza dell’Isola, perché circondata su due lati dal corso dei due fiumi della città, il Bacchiglione e il Retrone. È uno dei musei civici della città, ospita collezioni di pittura e scultura e nella pinacoteca si possono trovare opere di Tintoretto, Veronese e Van Dyck. All’interno del palazzo si trova anche il lascito di Neri Pozza, fondatore della famosa casa editrice.
4. Parco Querini, lo zoo in centro
Parco Querini prende il nome dal palazzo poco distante che apparteneva alla famiglia Querini. È una grande area verde pubblica di Vicenza, più di ben 120.000 m2 proprio in mezzo al centro storico. Si può passeggiare lungo il viale alberato fiancheggiato da statue a soggetto classico o fare jogging lungo il circuito esterno, seguendo gli esercizi del percorso vita installato. Nel centro del parco c’è uno stagno in mezzo a cui sorge un tempietto monoptero in stile neoclassico, che però non è accessibile al pubblico. I vicentini di ogni età amano trascorrere domeniche o pomeriggi soleggiati nel parco, facendo picnic, giocando a frisbee, esplorando il boschetto o facendo amicizia con i numerosi animali da cortile che vi abitano.
5. Le mille e una chiesa
Come molte città italiane, anche Vicenza è costellata da chiese risalenti a ogni periodo storico e stile artistico. La Cattedrale di Santa Maria Annunciata, chiamata dai vicentini semplicemente “il Duomo”, è di origini paleocristiane, ma è stata ricostruita più volte: la cupola è stata progettata da Palladio. La Basilica dei Santi Felice e Fortunato, in stile romanico, si trova poco fuori le mura ed è stata per molto tempo un monastero benedettino. La Chiesa di Santa Corona, risalente alla metà del 1200 era invece gestita originariamente dai Domenicani; oggi è la sede del Museo naturalistico archeologico civico. È famosa dal punto di vista religioso per la reliquia della Sacra Spina della corona di Cristo, a cui deve il nome; da un punto di vista più artistico, tra le numerose altre opere conservate nelle cappelle, è sicuramente da ricordare il Battesimo di Cristo di Giovanni Bellini, uno dei maestri della scuola veneta.
6. Monte Berico e la vista su Vicenza
Uno dei posti più amati dai vicentini e da cui si può godere di una meravigliosa vista sulla città e la campagna sottostanti è il piazzale di Monte Berico. Vi si può arrivare salendo le “Scalette”, quasi 200 gradini che collegano la collina con il centro storico. In cima c’è il Santuario della Madonna di Monte Berico, la patrona della città, e di fronte il Piazzale della Vittoria, da cui si può ammirare la città che si espande alle pendici della collina. Di notte, la vista delle luci è impagabile, soprattutto durante il periodo natalizio. Sempre nella zona di Monte Berico c’è il Museo del Risorgimento e della Resistenza, con alcuni documenti e cimeli che risalgono addirittura alle campagne di Napoleone in Italia.
7. I resti del passaggio di Roma
Una testimonianza del passato romano che gli appassionati non possono perdersi è il criptoportico di un’antica ricca domus, di cui purtroppo non è rimasta traccia, se non appunto questo piano interrato. Tuttora perfettamente conservato, vi si accede da piazza Duomo, si scende a circa 6 m di profondità e si cammina lungo i tre bracci disposti a U. È stato rinvenuto nel 1954 e i reperti trovati sono conservati nel Museo di Santa Corona. Un’altra testimonianza del passato dominio romano sono i resti dell’antico decumano (oggi Corso Palladio, la via principale del centro storico) e dell’antico cardo (Corso Fogazzaro), le due vie tra loro perpendicolari attorno a cui si sviluppavano tutte le città romane.
8. Ville a due passi dal centro
Palladio ha disseminato la campagna vicentina e veneta di splendide ville. A due passi dal centro storico si trova una di queste, Villa Valmarana “ai Nani”. Sorge sulle colline Beriche, poco distante dal Santuario di Monte Berico e sulla strada per raggiungere La Rotonda, anch’essa di proprietà della famiglia Valmarana. La Villa deve il suo nome alle statue di nani che si trovano ancora nella villa che, secondo la leggenda, proteggono il riposo della figlia di uno dei proprietari della villa. Gli interni della villa e della foresteria sono stati affrescati da Giambattista Tiepolo e da suo figlio Giandomenico, con scene tratte dalla mitologia classica e dalla letteratura. Scene dell’Iliade, dell’Eneide e della Gerusalemme Liberata di Tasso si intravedono attraverso colonne e arcate, grazie alla tecnica del trompe-l’œil, espediente pittorico che, grazie all’applicazione delle regole della prospettiva, dona un effetto di “sfondamento” alle pareti.
9. L’Oasi di Casale del WWF
Nella frazione di Casale c’è l’Oasi naturalistica “Alberto Carta”. È un’Oasi del WWF e una Zona di Protezione Speciale, per tutelare le numerose specie faunistiche e vegetali che hanno occupato l’area. Inizialmente infatti questi acquitrini erano utilizzati per l’estrazione di materiali argillosi, ma una volta terminata l’attività umana, la natura ha preso velocemente posto nella zona paludosa rimasta. È possibile fare visite guidate all’interno dell’oasi, vi sono numerose attività didattiche per famiglie, gruppi o scolaresche ed è uno dei posti migliori per la pratica del bird-watching in tutto il territorio vicentino.
10. Altro che “magnagati”
Le delizie culinarie tipiche di Vicenza sono piatti della tradizione veneta: piatti semplici e poveri, ma gustosi e sostanziosi. Tra le mille varianti di risotti, propria di Vicenza è quella ai “bruscadoli”, gli asparagi delle colline beriche. Un altro primo apprezzato ormai in tutta la regione, ma originario della zona a nord di Vicenza, sono i “bigoi co’ l’arna”, bigoli all’uovo conditi con ragù d’anatra: si possono trovare in tutte le sagre di paese della provincia.
Tra i secondi, il baccalà alla vicentina è sicuramente il più conosciuto: una preparazione lunga dello stoccafisso, importato nella laguna veneta da Pietro Querini dopo un naufragio nelle isole Lofoten, in Norvegia. Un altro prodotto tipico della provincia, sempre più apprezzato nel resto d’Italia e all’estero, è il formaggio Asiago, prodotto sull’omonimo altopiano ai confini tra la provincia di Vicenza e quella di Trento.
10 + 1. Una città che vive
Vicenza però non è solo stupendi edifici, splendidi parchi e preziose opere, ma è una città viva e ricca di eventi in ogni momento dell’anno. Una delle tradizioni folkloristiche più sentite è quella de “La Rua”, che in dialetto significa la ruota: una struttura lignea che veniva portata in giro per la città. La versione originale è andata distrutta durante un bombardamento, ma è stata ricostruita una decina di anni fa e ha ripreso ad essere esposta a settembre in piazza dei Signori. Dopo essere stata abbandonata agli inizi del secolo scorso, la tradizione della processione è stata recuperata: da qualche anno una versione più piccola della Rua ha ripreso a sfilare lungo le strade del centro storico ai primi di settembre.
Tra le manifestazioni più apprezzate c’è CioccolandoVi, una fiera a cielo aperto dei più grandi mastri cioccolatieri che visita Vicenza ogni anno alla fine di ottobre. Se siete degli sportivi non potrete perdervi la StraVicenza, marcia competitiva e non che si articola in diversi percorsi: i partecipanti corrono o passeggiano tra le vie del centro storico. La manifestazione si svolge a metà marzo e nella stessa occasione viene bloccato il traffico delle auto nel centro cittadino.
Dal 2002, inoltre, si svolge ogni anno tra fine giugno e inizio luglio nel Parco del Retrone Festambiente Vicenza, manifestazione promossa da Legambiente per sensibilizzare le persone alle tematiche di una vita più sostenibile o con impatti meno negativi sull’ambiente che ci ospita. È una delle manifestazioni di questo tipo più grandi in Italia.
Che aspettate? Cercate l’ospitalità eco-friendly che fa per voi e prenotate la vostra vacanza ecosostenibile nella bella Vicenza!
Foto di copertina: La Basilica Palladiana