Il Senato ha dichiarato l’emergenza climatica in Italia. Nella seduta di martedì 9 giugno 2020 sono state approvate le mozioni sulle iniziative per affrontare il problema del riscaldamento globale. Secondo il Ministro dell’ambiente Costa, è stata una giornata importantissima, nella quale tutte le forze politiche, opposizione compresa, hanno riconosciuto la gravità dei cambiamenti climatici.
In che modo la mozione sull’emergenza climatica può aiutare l’Italia a combattere i cambiamenti climatici?
Come è noto, la dichiarazione di emergenza climatica, voluta da Greta Thunberg e dal movimento Fridays for Future Italia, è stata sottoscritta da centinaia di città e stati del mondo.
Per l’Italia ci sono diverse novità e 22 punti sui quali il Governo dovrà impegnarsi. I più importanti riguardano:
- la decarbonizzazione e la riduzione di emissione di anidride carbonica;
- la mitigazione e la prevenzione del dissesto idrogeologico;
- l’inserimento della tutela della natura, dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile nella Costituzione;
- il piano nazionale integrato per energia e clima;
- la ricognizione degli incentivi per l’efficientamento energetico;
- la transizione verso il modello di economia circolare;
- la riduzione dei sussidi ambientali dannosi;
- le politiche del trasporto.
Su cosa si punterà?
In sintesi, i principali punti sui quali il Governo dovrà impegnarsi sono i seguenti:
- ricerca e innovazione tecnologica;
- qualità dell’acqua;
- consumo del suolo ed erosione delle coste;
- smaltimento dei rifiuti;
- introduzione dell’educazione ambientale nelle scuole;
- attuazione degli impegni previsti dall’accordo di Parigi.
Cosa fare per uscire dall’emergenza climatica?
Per rovesciare la situazione attuale è necessario mettere in atto immediatamente politiche di mitigazione e di adattamento. In primo luogo, un passaggio essenziale per uscire da questa situazione di emergenza è l’abbandono di ogni ideologia e la consapevolezza che un piano di rilancio e di sostenibilità si basa su tre pilastri di sostenibilità. Oltre al pilastro della sostenibilità economica, ci sono anche quello della sostenibilità ambientale e quello della sostenibilità sociale.
Quali sono i rischi collegati all’emergenza climatica?
A titolo di esempio, se la temperatura dovesse crescere di 2 gradi centigradi, i danni sarebbero stimabili in 120 miliardi di euro all’anno, secondo l’Agenzia europea dell’ambiente. Questo perché si verificherebbero, come sta già succedendo, alluvioni, siccità e ondate di calore e si avrebbe l’innalzamento del livello dei mari, l’innalzamento della temperatura media del mare con l’aumento del cuneo salino e la diffusione delle epidemie.
La rivoluzione green
Visto che l’Italia ha riconosciuto l’enorme peso dei cambiamenti climatici, ora speriamo che possa agire concretamente per contrastarli. Quindi ora la rivoluzione green appartiene a tutto il Parlamento, che speriamo sarà ancora più unito di prima in una lotta che non ha colori politici.
Immagine di copertina: Foto di Ben White via Unsplash