Una fortezza che sembra piombata fuori da una fiaba Disney, con un’architettura un po’ alla Harry Potter con dei richiami arabeggianti. La Rocchetta Mattei, tra le colline della valle del fiume Reno (in provincia di Bologna), è in grado di stupire ed emozionare adulti e bambini.
Costruita nella seconda metà del XIX secolo, Rocchetta Mattei mescola stili diversi, dal liberty al moresco. Dopo una trentina di anni di abbandono, è stato solo nell’agosto del 2015 che i battenti della rocchetta sono stati ri-aperti al pubblico. I restauri di alcune zone sono ancora attivi e infatti solo una decina di stanze sono accessibili al pubblico, tutte meritevoli di essere viste e fotografate. Inoltre la posizione in ci si trova la Rocchetta è piuttosto favorevole. Da Riola (provincia di Bologna) è possibile visitare la rocchetta, ma anche fare lunghe passeggiate tra le colline o raggiungere in macchina la vicina frazione di Pioppe e sedervi in riva al fiume Reno.
La storia del Conte Cesare Mattei
Tutto ebbe origine con Cesare Mattei (1809- 1897) nato da una famiglia benestante del territorio bolognese che crebbe a contatto con illustri personaggi dell’ambiente letterario e artistico come Marco Minghetti, Antonio Montanari, Rodolfo Audinot e Paolo Costa. Nel 1837 fu uno dei fondatori della Cassa di Risparmio in Bologna. Gli furono offerte cariche importanti in parlamento e nell’esercito che rifiutò dopo pochissimo a causa della sua incapacità di sottostare ai compromessi di un governo già all’ora piuttosto bizzoso. Inoltre, la morte della madre nel 1844 lo segnò nel profondo regalandogli una versione completamente distorta della medicina classica dell’epoca che, a suo dire, non seppe fare nulla per curare la madre ne per alleviarne il dolore che accompagnò la sua malattia. Per questo decise di ritirarsi nella tenuta di Vigorso per cercare e studiare una “nuova medicina” che non apportasse dolori e sofferenze alle persone.
Nel 1850 acquistò i terreni dove sorgevano le rovine dell’antica rocca di Savignano e cominciò i lavori di costruzione della “Rocchetta” dove si stabilì definitivamente fino alla fine della sua vita. Dopo la sua scomparsa la proprietà passò dal figlio adottivo Mario Venturoli. Nel 2005 la Rocchetta è passata sotto la tutela della Cassa di Risparmio.
Cesare Mattei scoprì i segreti dell’elettromeopatia, una forma di cura indolore usata tutt’oggi nei Paesi orientali: l’elettromeopatia.
L’elettromeopatia non ha nulla a vedere con l’omeopatia né con tecniche di elettricità. Il suo fondatore preparò dei miscugli di erbe con formula ancora segreta, che secondo il fondatore dovrebbero scatenare una “scossa” all’interno del corpo.
Sono circa 30 prodotti liquidi, preparati e commercializzati dai suoi discendenti, i quali dovrebbero guarire “tutte” le malattie. Tecnica che pecca del fatto di dover credere in fiducia sia sul prodotto, sia sull’efficacia.
Il Conte diceva che: “Il corpo vive del sangue e della linfa; questi due liquidi sono le sole forze nutritive. Dal vario modo di essere mescolati, dipendono le diversità del fisico umano. La linfa guasta produce una malattia linfatica; il sangue guasto produce una malattia del sangue; ma nei casi gravi e nella maggior parte delle malattie croniche, il sangue e la linfa sono guasti contemporaneamente.”
Cosa vedere nella Villa di Rocchetta Mattei
La visita è guidata e vi porterà in un’atmosfera magica, dove nulla è ciò che sembra e dove la cura dei particolari e la suggestione delle forme hanno un ruolo determinante. I mosaici non sono mosaici ma affreschi, gli arazzi non sono arazzi ma disegni, gli archi bianconeri non sono di pietra ma di legno, un soffitto non è rivestito di legno ma di cartapesta, ecc.
Il cortile dei leoni è una perfetta riproduzione dell’ Alhambra spagnola ed i bellissimi
rivestimenti in maiolica delle pareti del cortile sono originali di Siviglia.
La cappella degli archi bianconeri che ricordano la Mezquita di Cordoba, molto suggestivi sono anche lo studiolo con le lampadine al soffitto voluto dal Venturoli e la camera da letto del Conte con il soffitto in cartapesta ad alto assorbimento acustico.
E poi la limonaia e la Sala dei 90 dove poco prima di morire il Mattei aveva pensato di organizzare una festa con altri novantenni ma che purtroppo non ebbe luogo in quanto egli morì prima di raggiungere quell’età.
Curiosità
Sono stati ambientati alla Rocchetta Mattei due film: Enrico IV, anno 1984, di Marco Bellocchio e Balsamus, del 1968, di Pupi Avati. Nella letteratura, invece, troviamo ambientazione nella Rocchetta nel romanzo giallo di Loriano Macchiavelli, Delitti di gente qualunque, pubblicato nel 2009.
Come raggiungere Rocchetta Mattei
Se volete raggiungere la Rocchetta Mattei, dovete arrivare a Riola, un paese che si trova lungo la Strada Statale 64, che congiunge Bologna con Pistoia.
Riola è facilmente raggiungibile anche in treno, sia da Bologna che da Pistoia. A questo link trovi maggiori informazioni sugli orari di visita e sui costi dei biglietti di ingresso a Rocchetta Mattei.
Dove dormire a Riola e dintorni
Ecco due proposte eco-sostenibili ed economiche per chi decide di fermarsi una o più notti tra le colline incantate della provincia di Bologna:
- Agriturismo il Cavicchio: L’Agriturismo Il Cavicchio è immerso nel verde, sui colli bolognesi, appena fuori Bologna in direzione di Firenze.
- Agriturismo Casa la Lodola: Grande casa colonica ristrutturata, all’interno di un’azienda agricola biologica. In collina a 35 km da Bologna, posizione isolata e panoramica, circondata da prati e boschi: sono possibili escursioni a piedi lungo i sentieri che un tempo collegavano l’alta Val Samoggia al capoluogo municipale, Savigno.