La Cambogia è la sorpresa che non ti aspetti. Ci si arriva per curiosità, spinti dal fascino dei templi di Angkor e ci si ritrova in un paese che va ben oltre le aspettative. La Cambogia è un luogo dove è possibile vivere un viaggio tra natura selvaggia e memoria storica. Una storia gloriosa, quella dei templi monumentali, e un’altra più recente e dolorosa, la storia del genocidio ad opera dei Khmer Rossi ancora troppo poco nota ai più.
La Cambogia è relativamente poco frequentata dai turisti europei mentre il turismo di massa asiatico ha già scoperto da tempo questo paese meraviglioso, con i conseguenti effetti negativi. Tuttavia, anche se il paese si sta evolvendo molto rapidamente, in Cambogia vi sono ancora posti che per ora non sono stati toccati eccessivamente dal turismo di massa e dove è possibile vivere delle esperienze di viaggio autentiche e a stretto contatto con la realtà del paese. Ecco, quindi, le 6 tappe consigliate a tutti coloro che hanno voglia di lasciarsi stupire dalla Cambogia.
1. Phnom Penh, per non dimenticare
La capitale della Cambogia è un città caotica e per ora poco incline al turismo eco, tuttavia, Phnom Penh è una tappa obbligatoria per conoscere la dolorosa storia recente del paese attraverso la visita ai Campi di Sterminio e al Museo Tuol Sleng, una ex scuola usata come prigione e luogo di torture durante il regime dei Khmer Rossi. E’ difficile che la sofferenza narrata in questi luoghi lasci indifferenti le emozioni del visitatore.
Per riprendere fiato Phnom Penh offre varie alternative di svago, tra tutte una visita al Mercato Russo e al mercato centrale sono di sicuro tra le esperienze più pittoresche che si possano fare.
Traghetti e battelli collegano Phom Penh con il Vietnam e, se si vuole raggiungere la capitale della Cambogia in grande stile, è possibile attraversare il confine tra i due paesi risalendo il Mekong a bordo di una di queste imbarcazioni.
2. Kep e Kampot: il futuro è nel pepe.
Le cittadine coloniali di Kep e Kampot hanno un fascino sonnolento e sono il posto ideale dove riposarsi per qualche giorno in riva al mare. Kep è famosa per la cucina a base di granchi, la sua spiaggia e le vicine isole. A Kampot, oltre a una visita ai suoi edifici coloniali in rovina è consigliato spingersi fino al Parco Nazionale di Bokor, dove si erge la spettrale stazione climatica costruita dai francesi negli anni ’20 e oggi ridotta a città fantasma.
Tuttavia, la vera ricchezza di questa zona è la coltivazione biologica del pepe e una delle migliori esperienze da fare in zona è di sicuro la visita a una piantagione dove scoprire tutte le aromatiche varietà del pepe della Cambogia. In particolare merita una menzione la piantagione La Plantation, divenuta celebre per le sue tecniche di coltivazione biologiche e per il sostegno economico che offre alle comunità locali.
3. Come naufraghi a Kho Rong Samloem
Lasciate perdere le località della costa divenute ormai troppo popolari come Sihanoukville e imbarcatevi alla volta di una delle isole più paradisiache della Cambogia: Kho Rong Samloem.
In quest’isola non ci sono mezzi di trasporto, ci si sposta a piedi nudi sulla spiaggia candida o in barca, le uniche sistemazioni disponibili consistono in una serie di bungalow sulla spiaggia dove la corrente elettrica viene erogata solo durante alcune ore e il wi-fi è quasi inesistente. L’unica “preoccupazione” che qui si può avere è quella di decidere se fare snorkeling, andare al largo ad avvistare il placton fosforescente notturno o rimanere in spiaggia a prendere il sole.
4. Il tesoro della Cambogia: i templi di Angkor
Una visita in Cambogia che si rispetti non può prescindere una tappa al complesso monumentale dei templi di Angkor. Il tempio dell’Angkor Wat è solo il più famoso di una serie di centinaia dei monumenti finemente scolpiti disseminati nella giungla. Per godere di una visita approfondita e rilassata l’ideale è affittare una bicicletta e dedicare almeno due o tre giorni alla scoperta dei templi pedalando tra la vegetazione che ammanta queste meraviglie di pietra.
Per trovare un po’ di refrigerio dopo la visita ai templi di Angkor è possibile andare alla scoperta di luogo molto popolare tra i locali e ancora poco noto agli stranieri: il parco di Phnom Kulen. Chi deciderà di avventurarsi in cima a questo massiccio verrà ripagato da un bagno sotto la meravigliosa cascata Kulen e dalla visione del grande Buddha sdraiato conservato nel tempio del parco.
5. Avvistare i delfini rosa a Kratie
La cittadina di Kratie, affacciata sul Mekong, è la perfetta base di partenza per delle escursioni in bicicletta nella campagna circostante ma, soprattutto, per salpare sul fiume alla ricerca delle rare orcelle rosa. Questi mammiferi sono una specie di delfino d’acqua dolce che anno dopo anno sta diventando sempre più raro e diversi gruppi locali da tempo promuovono un turismo sostenibile nella zona che punti alla loro salvaguardia.
6. Incontrare gli elefanti a Ratanakiri
La provincia di Ratnakiri, posta all’estremo est della Cambogia e al confine con il Laos, è al di fuori dei classici itinerari turistici e raggiungerla non è facile per via delle sue malandate strade in terra rossa.
Tuttavia, coloro che si avventureranno fino a questa zona verranno ripagati da una natura più selvaggia, dalla varietà di etnie e minoranze e dalla possibilità di vedere da vicino una colonia di elefanti in libertà. In Cambogia, come in altri paesi dell’Asia, gli elefanti sono spesso maltrattati per scopi turistici o costretti a durissimi lavori agricoli ma in questa provincia esiste da tempo il bellissimo progetto dell’Elephant Valley Project volto proprio alla loro salvaguardia. Qui, i viaggiatori che vorranno vivere un’esperienza emozionante potranno vedere da vicino elefanti che sono stati sottratti ai lavori forzati e camminare al loro fianco mentre pascolano liberamente nella giungla.