È arrivata la ratifica di Stati Uniti e Cina. I due paesi, che insieme sono responsabili del 40% delle emissioni di CO2 globali, hanno pochi giorni fa ratificato l’Accordo di Parigi, raggiunto nel mese di dicembre dello scorso anno.
La notizia arriva da Hangzhou in Cina, dove si sta svolgendo il G20, durante il quale il presidente cinese Xi Jinping e il presidente americano Barack Obama hanno consegnato le proprie dichiarazioni d’intenti.
La ratifica da parte di Stati Uniti e Cina segna un passaggio storico nella lotta ai cambiamenti climatici e nello sviluppo di un mondo sostenibile. L’accordo di Parigi, stilato durante la Cop 21, prevede che i paesi firmatari si impegnino nel limitare l’aumento della temperatura del pianeta al di sotto dei 2 gradi entro il 2020 e nel raggiungere un equilibrio tra le emissioni da attività umane e le rimozioni di gas serra nella seconda metà di questo secolo.
“E’ il momento in cui abbiamo finalmente deciso di salvare il nostro pianeta”, ha detto Obama, “questa è la risposta a tutti coloro che pensavano impossibile centrare un target tanto strategico”.
Il presidente Obama ha annunciato che gli Stati uniti nel 2025 ridurranno le loro emissioni di CO2 oltre il 25% rispetto al 2005.
Il presidente Cinese Xi ha promesso che le fonti energetiche pulite, in particolare eolico e solare, arriveranno a coprire il 20% dell’energia totale prodotta in Cina.
Aspettiamo di vedere al più presto i risultati per contrastare il cambiamento climatico di questo impegno congiunto di Usa e Cina.
I due paesi più inquinatori del mondo potrebbero dare il buon esempio agli altri paesi che non hanno ancora aderito all’accordo di Parigi. Ad oggi, tra i 180 paesi firmatari, 26 paesi hanno depositato la ratifica di accettazione. Perché l’accordo entri effettivamente in vigore dovranno aderire almeno 55 stati, che insieme devono rappresentare il 55% delle emissioni totali di gas ed effetto serra.
La ratifica di Cina e Stati Uniti è un passo davvero significativo che potrebbe portare all’entrata in vigore dell’accordo di Parigi entro la fine dell’anno.