Pensando alla Svizzera l’immaginario comune punta dritto a cime innevate, coltellini, banche, cioccolata e puntualità. Ma questo è solo l’inizio per una terra dalle grandi vedute.
Dal cuore d’Europa come spendere buone energie ‘a bordo di binari dismessi‘.
1. Ponte Brolla: dai cavalli d’acciaio ai pedoni
In Vallemaggia, un vecchio ponte dai binari dismessi cambia vita trasformandosi in suggestiva passerella ciclo-pedonale. Inserito infatti in un progetto di pista ciclabile che si snoda lungo la tratta Tegna-Avegno, sosterrà il nuovo modo di muoversi lento e sostenibile.
Il gusto classico dell’era industriale cede il passo a viaggiatori appassionati di sport, natura e fotografia.
2. Sul sedime ferroviario a bordo quattro ruote
Non distante dalla città di Berna, è una traversata su pedali a far rivivere le vecchie rotaie di Laupen. Una volta era il carbone a spingere sotto la locomotiva; oggi può essere la nostra energia vitale a farci diventare macchinisti per un giorno!
Il cigolio di ruote su ferro ci riporta al passato con la differenza di poter fermare “il vagone” in qualunque momento e ammirare a occhio nudo il panorama circostante.
3. Stellwerk: da stazione a industria creativa per giovani talenti
A nord-ovest di Basilea si sceglie di convertire una vecchia stazione in uno spazio eclettico rivolto al grande scambio artistico. Affacciato su un nostalgico panorama disegnato dalle rotaie, ecco nascere lo STELLWERK – il primo centro svizzero fondato sull’industria creativa.
Intende dar voce all’arte grazie a Workshop, eventi, concerti che si tengono all’interno dei 21 atelier in affitto disposti su tre diversi livelli. BUFFET il nome del bistrot a fare da quinta teatrale.
Una vita a ritmo pulsante non significa per forza ad alta velocità
Le persone s’incontrano, interagiscono, si confrontano a piedi; la vita si svolge a piedi. Questo splendido ed economico mezzo di trasporto concede ai nuovi viaggiatori d’assaporare ancora una volta il fascino dei binari ma di farlo rispettando i propri ritmi. La Svizzera sta al passo coi tempi senza rompere col passato.
Immagine di copertina: foto di Giorgiop via pentaxiani.it