Quanti sono i luoghi che abbiamo scoperto attraverso le parole degli autori che li hanno raccontati, o attraverso le immagini di chi ha provato a catturarne la verità? Ci sono posti che non visiteremo mai, o che non avremmo mai visitato, se prima non li avessimo conosciuti attraverso le parole e gli occhi di qualcun altro.
Raccontare la propria terra è una sfida, e ci sono grandi scrittori che hanno preferito non affrontarla, altri che hanno reso celebri angoli del mondo apparentemente piccoli e periferici.
Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti.
(Cesare Pavese, La luna e i falò)
Non è facile raccontare la città o il paese nel quale si è cresciuti, e non solo perché le descrizioni cedono inevitabilmente ai sentimenti. Proprio questi, però, offrono la possibilità di osservare la realtà da un punto di vista meno stereotipato e più originale. Allo stesso tempo, infatti, ci sono luoghi che si sentono propri la prima volta in cui li osserva, spalancando davanti agli occhi nuove verità, subito evidenti, e altri che sembrano non diventare mai casa.
La Lucania mi pare più di ogni altro, un luogo vero, uno dei luoghi più veri del mondo […] Qui ritrovo la misura delle cose […] le lotte e i contrasti qui sono cose vere […] il pane che manca è un vero pane, la casa che manca è una vera casa, il dolore che nessuno intende un vero dolore. La tensione interna di questo mondo è la ragione della sua verità: in esso storia e mitologia, attualità e eternità sono coincidenti.
(Carlo Levi, citato in Gigliola de Donato, Un torinese del Sud)
Ci sono autori che ci hanno raccontato i luoghi in cui sono nati, in cui sono capitati per caso o per forza, luoghi che hanno amato, che sono entrati nella cultura collettiva attraverso le parole e le immagini di questi autori, e che noi conosciamo bene pur non essendoci mai stati.
Ci sono scrittori che non hanno mai parlato della propria terra, altri che in poche righe hanno creato quelle che poi sono diventate vere e proprie definizioni, di una città, di un paese, di un territorio. Si pensi solo a come Pavese avrebbe in qualche modo “creato” le Langhe, o alla Lucania di Carlo Levi, alle montagne di Mario Rigoni Stern. O, guardando più indietro, alla Firenze di Dante, alle campagne venete di Petrarca e Foscolo. Riusciamo a pensare a questi posti senza che ci vengano in mente i nomi e le parole di chi li ha cantati?
Il viaggio non soltanto allarga la mente: le dà forma.
(Bruce Chatwin, Anatomia dell’irrequietezza)
Esistono racconti e resoconti che hanno iniziato vere e proprie tradizioni di viaggio, come è accaduto per la Patagonia di Bruce Chatwin. Ma pensiamo, più semplicemente, al fenomeno dei parchi letterari e degli itinerari che tentano di ripercorrere i passi di autori e narrazioni.
Il premio letterario “Racconta la tua città” offre a tutti l’occasione di diventare la voce della propria città, del proprio territorio. Sia di quelli meno conosciuti, che di quelli più famosi, che risultano diversi se osservati attraverso gli occhi di chi li conosce in profondità.
L’idea è quella di creare una guida diversa da quelle turistiche, dove non saranno semplicemente segnalati dei punti di interesse, ma verranno raccontate delle storie, attraverso parole e immagini scattate dagli abitanti.
Ognuno di noi conosce qualche angolo segreto, mai finito sulle guide turistiche, e questa è l’occasione per poterlo condividere con chi non l’ha mai visto e avrà così la possibilità di essere guidato non dalle solite cartoline, prese da chi passa di corsa, ma dalla descrizione autentica di chi un luogo lo abita per davvero.
Una guida insolita, uno strumento che aiuti quei viaggiatori realmente interessati a conoscere e scoprire. Perché viaggiare ci dà la possibilità di metterci in gioco e di superare la paura dell’ignoto e del diverso, ma soprattutto di imparare a rispettarlo.
“Racconta la tua città” è un premio che si svolge online ed è aperto a tutti, ideato da ViaggiVerdi, all’interno di I.ta.cà migranti e viaggiatori: festival del turismo responsabile, giunto alla sua sesta edizione.
Sono previste due categorie: si può partecipare con un breve racconto (8000 caratteri), o con una foto (formato Jpg, 1.920×1.280 pixel), che raccontino una città o un paese.
Il premio, per i primi classificati nelle due categorie, è un weekend di due notti per due persone, presso strutture eco-sostenibili, una in Val di Zoldo (Belluno), e l’altra in Valpelline (Aosta).
Gli elaborati migliori, inoltre, entreranno a far parte di un e-book, che sarà scaricabile gratuitamente dai siti www.ecobnb.it e www.festivalitaca.net.
Perciò non vi rimane che raccontare e … viaggiare gratis!
Per maggiori informazioni:
Il bando del premio “Racconta la tua città”
Foto di copertina: Liguria, foto di Konrad Jagodziński, via flickr
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