Nell’angolo più a nord ovest d’Italia, nella regione del Friuli-Venezia Giulia, si trova una foresta antica, conosciuta anche come la foresta dei tre confini, in quanto confinante con Austria e Slovenia.
I suoi alberi sono unici perché belli e selvaggi e la qualità degli abeti rossi gli hanno fatto attribuire la definizione di “foresta dei violini e della musica”, il loro legno infatti è considerato tra i migliori al mondo per la fabbricazione delle casse dei violini e di altri strumenti a corda. La produzione fortunatamente è estremamente limitata (non più di 30 metri cubi di legno l’anno) e i migliori maestri liutai, spesso, si addentrano personalmente nel cuore dei boschi, per scegliere e selezionare “gli alberi che cantano”.
La foresta è impreziosita da una grande varietà di habitat naturali e ospita una flora ricercata di cui non mancano pregevoli endemismi, oltre che una grande varietà di fauna, a partire dal gallo cedrone, il gallo forcello, la pernice bianca e il francolino, nonché prospera di lepri, marmotte, cervi, camosci, stambecchi e cinghiali e comprensiva di predatori, come l’aquila reale, i grifoni, la lince e l’orso bruno.
Le bellezze del paesaggio sono esaltate dalla varietà degli ambienti naturali: dai multicolorati boschi della media montagna, si passa alle spettacolari guglie degli ambienti rocciosi, ingentiliti dalle chiazze verdeggianti delle praterie alpine, fino a giungere ai nevai eterni.
Due itinerari nello splendido scenario delle Alpi Giulie
Le Alpi Giulie offrono un’ampia scelta di itinerari innevati durante la stagione invernale con le loro vette dentellate. Si parte dai villaggi di Fusine e di Valbruna e si arriva ai piedi delle impressionanti muraglie del Mangart e dello Jof di Montasio. Il clima è molto rigido perché la temperatura scende anche a -15°, -20° e il vento del nord è spesso violento e abbondanti sono le precipitazioni nevose. La stagione sciistica è lunga, si scia da fine Novembre ad Aprile ed il bosco mantiene la neve in condizioni ideali, così da consentire allegre ciaspolate. I percorsi si svolgono interamente su anelli ben battuti e come base si possono utilizzare le località di Tarvisio, Camporosso e Malborghetto.
Itinerario 1. L’anello di Valbruna e Val Saisera
L’anello di Valbruna e Val Saisera è il più frequentato del Tarvisiano e ha per sfondo la magnifica cerchia di vette dello Jof di Montasio (2.753 mt) e dello Jof Furat (2.666 mt). Esso inizia vicino a pittoresco villaggio di Valburna (807 mt). Sale a sinistra della strada e compie un magnifico percorso circolare ai piedi della parete nord del monte Nabois e dei complicati contrafforti del monte Montasio. Al ritorno ci si tiene più a nord e si attraversa una bellissima foresta di abeti. Si tocca la Malga Saisera (1.004 mt) e si scende fino a ritrovare il percorso dell’andata sui 950 mt di quota. Si può percorrere l’intero anello che ha un percorso di circa 15 km, oppure si può optare per altri percorsi più brevi nei dintorni, ma forse meno interessanti dal punto di vista naturalistico.
Itinerario 2. L’anello dei laghi di Fusine
I due laghi di Fusine che d’inverno sono gelati, hanno come sfondo la parete del Grande (2.677 mt) e del Piccolo Mangart (2.347 mt), sul versante nord di quest’ultimo sono state tracciate le vie alpinistiche più impegnative delle Alpi Giulie. Dall’abitato di Fusine bisogna salire e raggiungere fino alle rive del lago inferiore. Da qui inizia la pista battuta che percorre la strada fino al lago superiore per poi addentrarsi nella foresta di abeti, nella quale si snoda un piacevole percorso a zig-zag, interamente lungo le strade forestali. L’anello battuto misura circa 8 km.
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Foto di copertina: Foresta di Tarvisio, foto di Elido Turco – Gigi, via flickr
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