Al tempo dei greci le guide erano i sacerdoti, in epoca romana i conductus, durante il medioevo coloro che camminavano fianco a fianco dei pellegrini lungo i sentieri della via Francigena, accompagnandoli nei loro pellegrinaggi religiosi.
La guida è da sempre l’interprete, colui che riesce a raccontare l’invisibile, a “far parlare le pietre”, a trasformare i paesaggi che si attraversano in storie e miti, a trasformare i turisti nei protagonisti del racconto. Le brave guide sono quelle che riescono a rendere vivi i luoghi, semplicemente attraverso le loro parole.

Oggi invece, chi sono le guide dei nostri viaggi?

Per qualcuno i libri e le guide cartacee, anche se sono sempre più in declino (nel 2013 mi aveva colpito la notizia di una delle guide cartacee più storiche, la Lonely Planet, che rischiava di chiudere!)

Per molti altri il web: anche la guida, come tutto il resto, sta diventando sempre più elettronica. Abbandoniamo i libri per affidarci alle app, ai siti di recensioni, ai blog. Tutto sembra più facile da fruire, a portata di click. Ma non solo. La sensazione che a scrivere non siano giornalisi ed esperti, ma “gente come noi”, rende la cosa più realistica e affidabile. Oltre al mondo vastissimo dei blog, dei racconti di chi i viaggi li vive davvero sulla sua pelle e li riporta liberamente secondo il suo personalissimo punto di vista, ci sono le “guide digitali“, sempre più numerose ed “in pillole“.

Travel GuideDimenticate le informazioni lunghe e dettagliate dei luoghi, con date e personaggi storici, delle tradizionali guide cartacee. Sul web si viaggia ad una velocità diversa e anche l’informazione deve essere rapida.

Una delle ultime guide online che mi è capitato di “cliccare”, quella di Momondo, mi ha sorpreso per la sua capacità di sintesi estrema.

Le informazioni per ciascuna capitale da visitare sono ridotte a quattro: l’espressione tipica, la bevanda, i locali notturni e i dintorni.

Così, se parti per Londra saprai quale è la parola fondamentale da conoscere: “tube” (la metropolitana), mentre per Amsterdam l’espressione giusta da usare al bar: Koffie o Koffie verkeerd, che significa letteralmente caffé “sbagliato”, indica il caffè con il latte.

La sensazione è però quella di un turista sempre più di fretta, e di un tipo di turismo sempre più “mordi e fuggi”. Le grandi città vengono conosciute per slogan e visitate in 2 giorni (addirittura weekend a New York low cost, con partenza dall’Europa!). Il tempo trascorso sull’aereo e in hotel è più di quello passato al tavolino di un bar chiacchierando con le persone, e osservando la vita vera che scorre davanti ai nostri occhi.

Per tornare ad essere più scopritori di mondo e meno turisti ci servirebbe sicuramente più tempo. Tempo per passeggiare e perderci, anche senza guida turistica, tra i vicoli intricati di una città. Tempo per chiacchiare con l’ortolano, il barista o con il passante, scoprendo cose che nemmeno la guida più dettagliata ci avrebbe potuto raccontare.

Mi piacerebbe pensare ad un nuovo modo di viaggiare, fatto di guide online, ma anche di esperienze reali, di chiacchiere con le persone, e di guide turistiche adottate per un giorno, o per qualche ora, tra gli abitanti veri di una città.

E voi cosa ne pensate? Qual è la vostra guida turistica ideale?

Foto di copertina: ph. di Danka & Peter, via unsplash


Autore: Silvia Ombellini

Sono un architetto con la passione del viaggio. Penso che sia sempre più urgente riuscire a vivere in armonia con l’ecosistema del quale siamo parte. Dopo la nascita del mio secondo bimbo è nato anche Ecobnb, un'avventura intrapresa per cambiare il modo di viaggiare, per renderlo più sostenibile, giusto e buono con l'ambiente, i luoghi e le persone che li abitano.
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