Gaia ha disegnato un bellissimo pollo colorato; il pollo sta lì sul foglio e guarda stupefatto Gaia ed Anna, la mamma di Gaia, poco prima di cena. E’ la tipica scena che si svolge nella maggior parte delle famiglie italiane: i bimbi che disegnano o giocano mentre la mamma prepara la cena, i disegni mostrati poi orgogliosamente e la mamma che fa i complimenti del caso.
Ma questa volta c’è qualcosa di diverso: il pollo di Gaia ha quattro zampe. Anna lo osserva perplessa, ma non commenta.
Eppure quel pollo, o meglio le sue quattro zampe, le fanno compagnia per tutta la sera. E’ vero che Gaia è una bimba fantasiosa e che è stata cresciuta perchè la sua mente sia libera, ma disegnare proprio un pollo con così tante zampe?
Un giro al supermercato la mattina seguente svela l’arcano: le cosce di pollo sono vendute in confezioni da 4 al super. Gaia non ha usato la sua fantasia nel disegnare il pollo: i polli del mondo di Gaia hanno 4 cosce.
Basterà spiegare a Gaia che i polli hanno in realtà due cosce? Magari sarà sufficiente cercare l’immagine di un pollo in Google e mostrarglielo con l’ipad. Oppure, pensa Anna, potremmo fare qualcosa di più: potremmo vedere se oltre nel mondo in cui i polli hanno due zampe ci sono realtà di vita diverse che possiamo esplorare, in cui il rapporto tra gli esseri umani e tra questi e la Natura è diverso.
E così, complice anche Lucio, il papà di Gaia, la famiglia parte per un’emozionante viaggio per cercare di scoprire se “E’ questo il migliore dei mondi possibili? Esistono diverse modalità di vivere nel nostro mondo oltre alla nostra?”
Una domanda antica a cui i nostri 3 eroi cercheranno di dare una risposta con un approccio totalmente nuovo, anzi con 4 modalità iper nuove e frutto della nuova tecnologia che rende in questo nostro mondo tutto così vicino:
1. couchsurfing – letteralmente la condivisione del divano (ma anche un letto va più che bene) in casa di persone che non conosciamo ed a cui restituiremo, poi, il favore a casa nostra.
2. woofing – volontariato in ambito rurale (eco fattorie, allevamenti di animali, etc).
3. scambio linguistico – insegnare la propria lingua ed apprenderne un ‘altra.
4. banca del tempo – scambiare le proprie competenze con altre (io faccio una torta per il compleanno di tuo figlio e tu stiri le 7 camicie di mio marito, ad esempio!)
E per le necessità prettamente legate alla “vile moneta”?
Crowdsourcing ovvero la raccolta di somme di denaro, anche minime, tramite la vendita di articoli autoprodotti (t-shirt, segnalibri e video dell’avventura che è stata ribattezzata “Unlearning”). Questo vuol dire che acquistando anche solo una t-shirt colorata ed in cotone biologico potrete fregiarvi del titolo di “produttori” del progetto “Unlearning” e del relativo video.
Ora la domanda è: ce la faranno i nostri moderni pellegrini a realizzare il loro progetto?
Sei mesi di viaggio alla scoperta di modelli di vita “poco convenzionali” basati su una maggiore attenzione alla Natura ed all’essere umano ed il tutto all’insegna della fiducia:
- la fiducia di coloro che apriranno le loro case e il loro mondo ad Anna, Lucio e Gaia
- la fiducia di Anna, Gaia e Lucio di poter uscire dalla loro “comfort zone” senza incorrere in pericoli e delusioni
- la nostra fiducia nel sostenere il loro pazzo progetto tramite il crowdsourcing.
La prima esperienza pare positiva e forse ci lascia con l’idea che noi, legati alle nostre “comfort zones” fatte di polli a più zampe e fragole rosse a Gennaio, ci stiamo perdendo qualcosa… se non altro delle gran belle risate e un’eccitante sonata di musica folk che pare uscita direttamente dalle brughiere.
La prima ospite della nostra “family on the move” é Shona, una simpatica signora inglese che accoglie i nostri eroi alla stazione di una località very British in un giorno nuvoloso.
A casa, un cottage in pietra, Shona racconta che ha sempre ospitato persone da ogni parte del mondo in cambio di qualche lavoretto: in questo modo sia lei che i bambini hanno la possibilità di avere “il mondo” a portata di mano in modo naturale, non forzato e non filtrato.
Uno dei risultati più evidenti di questa “educazione” al diverso: i bambini sono tutt’altro che intimoriti dagli ospiti e si formano immediatamente un’opinione relativa al grado di interesse che questi hanno. Per scoprire se l’esame “mi interessi” è passato basta attendere e vedere se si è coinvolti nei loro giochi. Inutile dire che la piccola italiana ha passato a pieni voti l’esame!
Cosa accadrà ora? Quale sarà la prossima avventura? Non vediamo l’ora di scoprirlo insieme a voi su Unlearning: storie di famiglie che cambiano il mondo.