Vorrei parlarvi del monastero di Astino, che di recente è stata una delle sedi della ‘tre giorni’ che Bergamo ha dedicato al pastoralismo (per valorizzare luoghi e tradizioni di montagna): solamente la scorsa settimana, infatti, lì è arrivato un piccolo gregge di pecore.

Il monastero di Astino è situato nella città di Bergamo, ed è stato recentemente rivalutato da enti come il Comune e la Provincia di Bergamo, il Parco dei Colli, la fondazione Mia, l’Orto Botanico, la Regione Lombardia e lo Slow Food.

Nel mio itinerario spiego che è possibile raggiungere il monastero a piedi, partendo dal centro della città: precisamente si parte dalla chiesa di Santa Lucia in via XX Settembre, che prende il nome dalla Santa protettrice della città di Bergamo.

Si attraversa quindi tutta via XX Settembre, in direzione di Piazza Pontida, piccola ma rinomata piazza della città; giunti lì si continuerà dritto per la strada che continua con il nome di via Broseta, via lunghissima che collega il centro della città alla periferia. 

Via Broseta si staglia infatti per circa 3 kilometri, uno stradone facilmente percorribile sul marciapiede: all’inizio vi è sulla destra il rinomato negozio di dolciumi Lazzarini; quindi, trecento metri dopo, sulla sinistra vi è la coop; continuando sempre diritto si arriva alla chiesa della Madonna di Loreto, alla nostra sinistra, mentre altri trecento metri e vedremo, sempre sullo stesso lato, la croce rossa italiana.

A questo punto la strada continua in leggera salita e curvando a destra, per proseguire poi diritto fino in fondo, finchè cioè la via arriva cioè all’incrocio di via Longuelo e via Lochis: a questo punto gireremo a sinistra, imboccando via Longuelo, e percorrendola per cento metri circa; poi, ecco alla nostra destra via Astino, ben indicata dalla segnaletica.

Via Astino è una strada inizialmente stretta e con una sola corsia, che chiarisce immediatamente come, già al suo inizio, cambi improvvisamente il paesaggio e, non sembra di essere più nella città, ma di colpo ci si ritrova in aperta campagna.

Proseguendo sempre dritto, la via poi si allarga; il paesaggio è davvero bellissimo, immerso nel verde che già caratterizzava il quartiere di Loreto, ma questo è un verde più genuino, quasi antico. 

Si nota la presenza di case antiche e casolari, orti e frutti di bosco; vi sono terrazzamenti di terra e campi di grano si estendono all’infinito. L’aria è diversa, migliore, e lo potrete sentire immediatamente voi stessi: insomma, essere ad Astino è davvero fare un tuffo nel passato, il tutto a poco più di un’ora di buon cammino dal centro di Bergamo (un paio di ore sono necessarie invece, per osservare le bellezze del luogo).

una scala di pietra ricoperta di foglie secche autunnali
Foto di fabriziosinopoli via Flickr

Giunti a metà strada, via Astino si biforca in due, continuando sulla destra (a sinistra invece c’è via Madonna del bosco: è ben chiara la segnaletica. La strada, a questo punto, torna ad essere tutta dritta e si alterna la presenza del marciapiede, alla sua mancanza. 

Astino fa una nuova biforcazione, continuando a sinistra, per poi proseguire diritto, trovando il monastero di Astino alla proprio nostra sinistra.

E’ un’emozione camminare per questi luoghi, respirare l’aria che sa di montagna, osservare il paesaggio che circonda il luogo: lì infatti, sembra di aver fatto un passo nel passato, alla presenza dei grandi proprietari terrieri, o di semplici contadini, gente comunque in grado di apprezzare le cose semplici, che ripagano la fatica del duro lavoro all’aria aperta.

Astino è una zona recentemente valorizzata da vari enti, tra cui l’Orto Botanico Lorenzo Rota, che vi organizza spesso iniziative per riscoprire ed apprezzare la bellezza del luogo, attraverso concerti o degustazioni guidate, per comprendere il valore di luoghi e prodotti della terra bergamasca. 

Inoltre, la ristrutturazione che i vari enti hanno promosso, è stato evento importante per salvaguardare la campagna dentro la città che, con l’evento dedicato al pastoralismo, ha unito anche la montagna bergamasca ai valori e tradizioni della città di Bergamo.

 

Autore: Francesca Facoetti

Premio letterario "Racconta la tua città"

 

Copertina: foto di Luca Serazzi via Flickr

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