C’è chi è costretto a guidare l’automobile tutti i giorni e non vede l’ora di prendersi una vacanza dall’auto. C’è chi abita in una grande metropoli, come Berlino o Copenaghen, e per scelta ha deciso di vivere senza macchina. O anche chi vuole viaggiare sostenibile e senza stress, con i mezzi pubblici (e senza auto). Per questi nuovi viaggiatori esiste una possibilità unica di vacanza senza auto tra alcune delle località più eco-sostenibili delle Alpi.
Si chiamano “Perle Alpine” e sono destinazioni tra le Alpi che hanno deciso di investire sulla mobilità dolce e sull’energia pulita, che da più di dieci anni hanno creato servizi pubblici, possibilità di car-sharing, e-bikes e molto altro per i turisti che viaggiano senza automobile. Si va dall’Austria all’Italia, dalla Francia alla Slovenia, dalla Germania alla Svizzera.
Le Alpine Pearls sono state concepite come una Collana di Perle unite tra loro da itinerari lenti e possibilità di mobilità sostenibile, in treno, bus e altri mezzi pubblici. Così le descrive Peter Brandauer, presidente delle Perle Alpine e sindaco di Werfenweng, una piccola località austriaca e una delle prime Perle Alpine. Ecco cosa ci ha raccontato Peter quando lo abbiamo intervistato in occasione dell’incontro annuale delle Alpine Pearls:
Cosa rende unico il viaggio nelle Alpine Pearls?
La possibilità di viaggiare lentamente, in treno, bus, e-bike, a piedi, in carrozza, con le ciaspole… La possibilità di assaporare le bellezze del territorio in modo slow. Ma non solo: anche la scoperta di destinazioni eco-friendly, che hanno investito sull’energia pulita, che promuovono i prodotti locali e di filiera corta, che rispettano la Natura.
Quale è il successo più inaspettato delle Perle Alpine?
Difficile dirlo, dal 2006 (anno in cui è nata l’associazione delle Perle Alpine) ad oggi ci sono stati tanti piccoli successi. La maggiore soddisfazione è stata quella di essere riusciti a rendere green piccoli villaggi in cui inizialmente poteva sembrare un’impresa impossibile.
Un importante successo a Werfenweng, è stata la ‘Soft Mobility Card‘ una tessera gratuita che racchiude le possibilità di mobilità lenta e sostenibile in tutto il territorio comunale, e che ogni turista può utilizzare senza costi. Questo ha permesso di incentivare enormemente la mobilità ecologica!
Quali sono gli obiettivi futuri?
Senza dubbio sono:
- fare in modo che ciascuna delle Perle Alpine possa davvero garantire una mobilità alternativa (senza auto) all’interno del proprio territorio.
- creare un prodotto che permetta gli spostamenti da una Perla Alpina ad un’altra Perla Alpina, in modo semplice e sostenibile, senza auto ovviamente!
Da Alps Mobility ad Alpine Pearls: l’evoluzione della mobilità sostenibile tra le Alpi
Ma facciamo un passo indietro e scopriamo quale è la storia delle Alpine Pears, quando sono nate e perché. Lo facciamo insieme a Elena Landi, della Regione Valle d’Aosta, che è stata da tanti definita la ‘mamma delle Perle Alpine‘.
Quando è nato il progetto Alpine Pearls?
Nel 1999 è nata l’esigenza di approfondire il rapporto tra turismo e mobilità sostenibile nei territori alpini. Così è partito un progetto europeo capitanato dall’Austria e dalla Valle d’Aosta. Dopo il progetto, durato qualche anno e denominato ‘Alps Mobility‘, si cercavano realtà che mettessero in pratica i principi di mobilità sostenibile. Sono state perciò nominate le prime Perle Alpine. La costituzione ufficiale dell’associazione Alpine Pearls è avvenuta a Vienna nel 2006. L’idea all’epoca era veramente innovativa. Oggi la parola “Sostenibilità” è spesso abusata. Ma a più di 10 anni di distanza le Perle Alpine sono un progetto che continua ad avere sostanza ed è sempre più attuale.
Quale è stata la principale difficoltà affrontata?
Sicuramente la diversità di lingua, cultura e tradizioni. La posizione di partenza diversa di ciascun territorio era davvero un ostacolo. Per questo inizialmente il dialogo non è stato semplice, anzi tutt’altro. Abbiamo lavorato tantissimo per trovare punti comuni e condivisi. Abbiamo percorso centinaia di chilometri per incontrarci e discutere, fatto riunioni ovunque, persino in sauna!
Quali sono i successi più inaspettati di Alpine Pearls?
Siamo riusciti a creare qualcosa di unico e riconoscibile: le Perle Alpine. Chamois-La Magdeleine o Cogne sono località uniche, diverse tra loro, ma accomunate da una grande attenzione alla sostenibilità.
Progetti futuri?
Far crescere il progetto Alpine Pearls, rendendo le possibilità di mobilità tra perla a perla sempre più sostenibili. Estendere il progetto altrove: perché non pensare ad esempio alle Perle dei Pirenei?
Insomma, le vacanze senza auto non sono più un sogno!