Continuiamo il tour tra le città italiane candidate a divenire Capitali della Cultura Europea per scoprire che oltre alle innegabili bellezze di Matera, che sarà la Capitale Europea della Cultura nel 2019, l’Italia vanta gioielli incredibili e talvolta sconosciuti anche ai suoi abitanti.
Ecco Lecce!

Seppure priva di aeroporto, si può raggiungere se volate su Brindisi, a solo 30 minuti in auto. Peccato non esistano collegamenti via treno e quelli via autobus siano davvero poco comodi, ma la visita a Lecce e il Salento vale la pena.

Il Barocco di latte e miele

Se si dice Barocco, si dice Sicilia e Valle di Noto.
Sono pochi quelli che conoscono anche i palazzi barocchi di Lecce, città del Salento.

Eppure Lecce è un vero e proprio gioiello barocco e rococò che lascia ammaliati coloro che, per caso o a ragione, decidono di visitarla.
Il sole del Salento rende abbaglianti i palazzi dell’aristocrazia locale, ma sono soprattutto gli edifici religiosi che portano maggiormente le tracce del Barocco qui, per una combinazione di elementi storici e sociali: alla fine del 1600 Lecce uscìda un periodo terribile, funestato da scontri e dalla peste, e il passaggio coincise con il momento clou della Controriforma. La Chiesa aveva bisogno di riaffermare la propria autorità sia a livello spirituale che temporale e l’arte si adeguò a tale indirizzo. Da qui un proliferare di ornamenti, decorazioni, colonnati e volute che celebravano il potere religioso sottolineandone la maestosità e la grandiosità.

Valgono sicuramente una visita per meglio comprendere questa visione:
Il Duomo di Lecce nel cuore della Lecce vecchia.
La Basilica di Santa Croce in elementi rinascimentali del Cinquecento si combinano armoniosamente alle esuberanti forme del Barocco della Controriforma (cariatidi, elementi felini, acanto, melograni, pellicani, leoni, etc) in un susseguirsi di significati simbolici che noi forse non riusciamo più a leggere completamente.
Da notare che la pietra locale color del miele così malleabile era perfetta per le decorazioni ma meno per resistere agli agenti atmosferici e a danni di varia natura e così si studiò un metodo per renderla più solida: bagno nel latte intero per rendere la pietra meno porosa.
Rimedio assolutamente bio, no?

Effervescenza culturale: mille e una iniziativa

Se il Sud Italia è da secoli tacciato, a ragione o a torto, di immobilismo, di sicuro Lecce, in occasione della candidatura come Capitale Europea della Cultura 2019, ha fatto registrare un‘effervescenza culturale notevole. Eppure già prima qualcosa si muoveva.
Manifattura Knos: un centro di attività multiformi, sia temporanee che permanenti, sorto nei locali del Centro Spirituale Salesiano ormai abbandonato dalla Campagnia religiosa, recuperato e restituito alla città: spazi per produttori bio e a km 0, una ciclo-officina, la sede delll’Apulia Film Commission, ad esempio.
LUAC (Laboratori Urbani Aperti Creativi) e Zona Curiosità Scuola:la bella e impegnata attrice Natalie Portman dice che non ama studiare, ma adora imparare.
Ecco lo spirito che ha animato le iniziative volte a sostenere la candidatura di Lecce capitale: cittadini e studenti tutti invitati a mettersi alla prova, a suggerire, a scoprire, a conoscere e provare forme nuove di partecipazione democratica ma anche di arte e di sapere vari.
Per il 2019 Lecce non sarà capitale della cultura, ma la sperimentazione attivata ne farà un centro propulsore di idee per il Salento e non solo.

La grotta di Zinzulusa: fate, Baroni cattivi e gamberetti ciechi

E se la malìa della città bianca non vi basta, raggiungete a pochi km da Lecce la Grotta di Zinzulusa e le acque del lago Cogito che, secondo la leggenda, sono scaturite dal buco in cui un vecchio e arcigno Barone del luogo è stato scaraventato da una fiabesca fata stufa delle vessazioni a cui il Barone sottoponeva moglie e figlia.
Liberatasi dal gioco paterno la figlia, novella Cenerentola salvata, sposò un bel principe azzurro.
Tutto bene quindi, vittima salvata e felice, cattivo punito.
Peccato che qualcun altro sia stato inopportunamente “colpito” dalla disgrazie del Barone: nella grotta in cui si trova il lago Cogito viveva e vive una colonia di gamberetti che, sempre secondo la tradizione, sono diventati ciechi per aver assistito a cotante magie.

Percorsi ciclabili: una bicicletta e via sulle strade bianche, ops! verdi del Salento

Lecce non è solo città e basteranno poche pedalate per scoprire veri gioielli artistici, naturali e enogastronomici attorno a Lecce.
La strada del vino (circa 50 km): partendo da Lecce e seguendo la ciclabile potete trovare le cantine in cui si producono il Negroamaro forte vino rosso locale noto in tutto il mondo. Il percorso vi porterà alla scoperta delle cantine, ma anche delle ville nobiliari disseminate nel Salento attorno a Lecce (Villa Baldassari e Villa Mater Domini) e piccole e sconosciute cittadine che meritano una fermata come Campi Salentino.
Parco Naturale Bosco e Paludi di Rauccio (circa 38 km): partendo da Lecce attraverso il Parco Eolico e il Parco naturale Bosco e Paludi Rauccio che costeggia l’Adriatico arriverete alla Basilica di Santa Maria di Cerrate. Nel Parco, all’ombra della tipica macchia mediterranea, potrete decidere se seguire uno dei quattro percorsi, a seconda delle vostre preferenze e della vostra resistenza:
Percorso Faunistico
Percorso Botanico
Percorso Idrologico
Percorso Storico

Lecce, itinerari verdi
Percorsi nel verde fuori da Lecce, foto di Paolo Margari, via flickr

Alcune note per poter godere appieno delle bellezze dell’area se decidete di muovervi in bicicletta:

  1. Rispetto delle regole della circolazione sempre e comunque anche sulle assolate e quasi deserte “strade bianche”
  2. Indossate l’elmetto e portate sempre con voi almeno la pettorina con catarifrangenti
  3. Evitate di muovervi nelle ore più calde
  4. Ricordatevi di aver con voi le mappe dei percorsi con i numeri di telefono utili. Potete scaricare le mappe dal sito www.viaggiareinpuglia.it

Delizie leccesi: non di solo arte signora mia!

Che tour sarebbe senza la scoperta delle bellezze enogastronomiche locali?

  • Ciceri e tria: per antonomasia il piatto tipico della tradizione salentina, si tratta di pasta e ceci con la pasta simile alle papardelle ma tagliate a rombo (creatività italiana: stesso prodotto mille declinazioni). Una parte della pasta viene cotta nella maniera tradizionale (in abbondante acqua salata), mentre la restante parte viene fritta in olio bollente.
  • Orecchiette al sugo alla ricotta forte: ben note le baresi “orecchiette con cime di rapa” se passate per Lecce non perdete la variante decisa delle orecchiette combinate con il sugo di pomodoro (con o senza spezzatino di carne) e ricotta forte di pecora.
  • Sagne ‘ncannulate: o “Sagne torte” sono tagliatelle ritorte, condite con sugo di pomodoro, formaggio ricotta e foglie di basilico fresco.
  • Turcinieddhi: involtini con interiora di agnellini o capretti da latte, insaporiti con erbe e arrostiti alla brace.
  • Taieddhra: sovrapponete fette di zucchine, carciofi, patate, cipolle e cozze nere.
    Insaporite con fette o pezzi di pomodoro fresco, prezzemolo, olio e formaggio grattugiato.
  • Pasticciotto leccese: E’ forse il dolce più amato dai leccesi e non solo.
    Pasta frolla farcita di crema pasticcera cotta in forno.
    Va consumato caldo per gustarne tutto il sapore.
    Esiste anche anche una versione al cioccolato se la prima è per voi troppo leggera
Lecce e Salento
Foto di Cinzia A. Rizzo, via flickr

Dove soggiornare a Lecce?

Ma ovviamente in una struttura eco come B&B Vico del Sole nel cuore della Lecce vecchia, a pochi passi da Piazza S. Oronzo, o il B&B Eco-Resort Le Campine a solo 18 km da Lecce per poter godersi uno splendido ritiro e un favoloso riposo rigenerante con yoga, tai chi, meditazione e massaggi shiatzu.

 

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