Quali sono i criteri più importanti da considerare per scegliere un capo d’abbigliamento sostenibile? Quante emissioni di CO2 si nascondono all’interno del processo produttivo dei vestiti che acquistiamo? Possiamo fidarci di quanto dicono le aziende in merito alla sostenibilità dei prodotti d’abbigliamento? Cos’è il greenwashing e come riconoscerlo? Come fare acquisti di moda consapevoli, anche online? Continuando a leggere quest’articolo troverai le risposte a queste ed altre domande.

Fare acquisti consapevoli non è così difficile. Ecco una guida completa sull’abbigliamento eco-sostenibile.

7 criteri per scegliere un prodotto di abbigliamento sostenibile

Criteri per scegliere capi di abbigliamento sostenibile
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E’ sempre più difficile per il consumatore cercare di orientarsi tra migliai di marchi che a parole sono uno più sostenibile dell’altro. I criteri da considerare sono diversi per fare le proprie scelte sono tanti per scegliere un prodotto di abbigliamento sostenibile.

Ecco alcuni dei criteri più importanti per scegliere un capo d’abbigliamento sostenibile:

  1. Materiali: scegliere tessuti naturali come cotone biologico, lino, canapa, lana  oppure tessuti riciclati o materiali innovativi e sostenibili come la seta vegana, la cellulosa di legno o la plastica riciclata.
  2. Produzione: scegliere produttori che utilizzano metodi di produzione ecologici e sostenibili come l’utilizzo di energia rinnovabile, il riciclaggio delle acque di lavorazione e la riduzione dei rifiuti.
  3. Etichette: cercare prodotti che abbiano un’etichetta di sostenibilità o di eco-friendly e che rispettino le normative internazionali per la produzione sostenibile.
  4. Riduzione dell’impatto ambientale: scegliere prodotti con un basso impatto ambientale, come la riduzione del consumo di acqua e l’uso di tinture e prodotti chimici non dannosi per l’ambiente.
  5. Condizioni di lavoro: verificare che i produttori rispettino le norme per le condizioni di lavoro dei propri dipendenti, ad esempio l’abolizione del lavoro minorile, il pagamento di salari equi e l’utilizzo di materiali non tossici.
  6. Durabilità: cercare prodotti che siano di alta qualità e durino nel tempo, in modo da ridurre la necessità di acquisti frequenti e la produzione di rifiuti.
  7. Certificazioni: cercare prodotti con certificazioni ambientali riconosciute come GOTS, OEKO-TEX, e la certificazione di sostenibilità del ciclo di vita (Life Cycle Sustainability Assessment – LCSA).

Questi sono solo alcuni dei criteri che si possono considerare quando si cerca di scegliere un prodotto di abbigliamento sostenibile. Tuttavia, è importante anche prestare attenzione alla trasparenza dell’azienda, alla sua filosofia e alla sua reputazione in termini di sostenibilità, oltre a verificare che siano stati adottati criteri sostenibili anche per l’imballaggio e la logistica del prodotto.

Inoltre, per valutare se un capo d’abbigliamento è davvero sostenibile è importante considerare anche le sue emissioni in termini di gas serra.

Le emissioni di CO2 della moda

Emissioni di CO2

Quanto inquina l’industria della moda? Le emissioni di CO2 sono un importante criterio di valutazione della sostenibilità di un prodotto di abbigliamento. Secondo uno studio pubblicato dall’United Nations Economic Commission for Europe (UNECE), il 10% delle emissioni di anidride carbonica globali emesse in atmosfera sono legate all’industria della moda, e purtroppo sono destinate a crescere drasticamente nei prossimi anni. Le emissioni di CO2 causano il cambiamento climatico e quindi, scegliere prodotti con basse emissioni di CO2 può essere un modo per ridurre il proprio impatto sull’ambiente e mitigare il global warming.

Quanta anidride carbonica viene emessa durante il processo produttivo di un capo di abbigliamento? Per quanto riguarda la quantificazione delle emissioni di CO2, ci sono diverse metodologie che possono essere utilizzate. Ad esempio, ci sono strumenti di valutazione della sostenibilità come l‘analisi del ciclo di vita (Life Cycle Assessment – LCA) che consentono di quantificare le emissioni di gas serra, comprese quelle associate alla produzione di un capo di abbigliamento.

Inoltre, alcune aziende stanno adottando pratiche di tracciabilità più rigorose e trasparenti lungo tutta la catena di approvvigionamento, dal processo di produzione alla spedizione, in modo da calcolare le emissioni di CO2 associate a ogni fase del processo. Questo consente ai consumatori di avere una maggiore conoscenza del reale impatto ambientale di un prodotto e di scegliere in modo più informato e consapevole.

Infine, molte aziende stanno cercando di ridurre le proprie emissioni di CO2 attraverso l’adozione di pratiche sostenibili di produzione e di distribuzione, come l’utilizzo di energia rinnovabile, la riduzione delle emissioni di gas serra nella produzione e il miglioramento dell’efficienza energetica.

Quanto incide il trasporto?

trasporto di capi d'abbigliamento
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In generale, possiamo dire che la produzione di un capo di abbigliamento in prossimità di dove viene venduto può ridurre l’impatto ambientale legato al trasporto del prodotto e quindi, in parte, anche le emissioni di CO2 associate a tale trasporto. Tuttavia, la riduzione delle emissioni di CO2 non dipende solo dalla distanza tra la produzione e la vendita del prodotto, ma anche da altri fattori, come l’efficienza energetica dei processi produttivi e la fonte di energia utilizzata.

Ad esempio, se un produttore produce in una fabbrica vicino al punto di vendita, ma utilizza energia derivante da combustibili fossili e non ha adottato pratiche sostenibili di produzione, le emissioni di CO2 potrebbero essere comunque elevate. Al contrario, se un produttore produce in un’area geografica più lontana ma utilizza energia rinnovabile e ha adottato pratiche sostenibili di produzione, le emissioni di CO2 potrebbero essere inferiori.

Inoltre, è importante considerare che il costo e la disponibilità di determinati materiali potrebbero influire sulla scelta del luogo di produzione, ad esempio la disponibilità di cotone biologico potrebbe essere maggiore in alcune zone rispetto ad altre.

Come riconoscere il Greenwashing

greenwashing

Il greenwashing è una pratica sempre più diffusa tra le aziende, che consiste nel comunicare in modo esagerato o ingannevole le pratiche di sostenibilità, allo scopo di migliorare la percezione dei consumatori e di ottenere vantaggi di immagine e di mercato.

Pertanto, è importante essere cauti e non fidarsi completamente di quanto dicono le aziende in merito alla sostenibilità dei loro processi. Le aziende possono utilizzare termini come “ecologico”, “biologico” o “sostenibile” in modo improprio o in modo da confondere il consumatore. Ad esempio, potrebbero utilizzare materiali sostenibili solo in una piccola parte del loro prodotto o utilizzare energie rinnovabili solo in alcune fasi del processo di produzione, pur comunicando il prodotto come sostenibile.

Per evitare di cadere vittima del greenwashing, i consumatori possono cercare di informarsi sui metodi di produzione delle aziende e valutare le certificazioni di sostenibilità che le aziende affermano di possedere. Ci sono organizzazioni indipendenti che certificano la sostenibilità di un prodotto o di un’azienda, come il Global Organic Textile Standard (GOTS), la Sustainable Apparel Coalition (SAC) e il Bluesign Standard. Queste certificazioni indipendenti possono aiutare i consumatori a fare scelte più consapevoli e a evitare il greenwashing.

Infine, i consumatori possono anche cercare di acquistare da aziende che pubblicano report di sostenibilità, i quali forniscono informazioni dettagliate sui loro processi produttivi e sui loro impatti ambientali. Questi report di sostenibilità forniscono una maggiore trasparenza e possono aiutare a identificare le aziende che si impegnano seriamente per la sostenibilità.

I Marchi di Sostenibilità dell’Abbigliamento

Marchi Abbigliamento Sostenibile

Esistono degli organi di controllo indipendenti senza scopo di lucro che effettuano controlli e aiutano ad indirizzare le aziende verso produzioni di capi che siano realmente sostenibili?

Sì, esistono organizzazioni indipendenti e senza scopo di lucro che si occupano di monitorare e promuovere la sostenibilità nella produzione di abbigliamento. Tra queste organizzazioni, alcune delle più note sono:

  • Textile Exchange: un’organizzazione no-profit internazionale che si impegna a promuovere la produzione sostenibile di tessuti e abbigliamento attraverso la collaborazione con produttori, marchi e rivenditori.
  • Fashion Revolution: un’organizzazione globale che si impegna a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di una produzione di abbigliamento più sostenibile e a promuovere la trasparenza e la responsabilità sociale nelle aziende di moda.
  • Fair Wear Foundation: un’organizzazione che si impegna a migliorare le condizioni di lavoro nella produzione di abbigliamento e a promuovere pratiche di produzione sostenibili attraverso la collaborazione con aziende e lavoratori.
  • Better Cotton Initiative: un’organizzazione che si impegna a promuovere la produzione di cotone sostenibile e a migliorare le condizioni di vita dei produttori di cotone in tutto il mondo.
  • Bluesign: un sistema di certificazione che si occupa di monitorare l’impatto ambientale dei processi produttivi nell’industria tessile e dell’abbigliamento, promuovendo l’utilizzo di materiali sostenibili e di processi produttivi efficienti e a basso impatto ambientale.

Queste organizzazioni, tra le altre, offrono servizi di monitoraggio, formazione e certificazione alle aziende di moda e ai produttori di tessuti per promuovere pratiche di produzione sostenibili e responsabili. La collaborazione con queste organizzazioni può aiutare le aziende a identificare le aree in cui migliorare e a sviluppare strategie efficaci per la sostenibilità.

Come ridurre l’impatto ambientale degli acquisti online

Acquisti online

Riguardo alla vendita online dei prodotti che sono consegnati direttamente a casa dei clienti, si parla raramente dell’impatto che questa pratica, sempre più diffusa, ha riguardo all’aumento dell’emissioni di CO2. L’aumento delle emissioni di CO2 causato dalla consegna diretta a casa dei prodotti acquistati online è un problema reale e in continua crescita. Tuttavia, esistono alcune soluzioni che possono contribuire a ridurre l’impatto ambientale di questa pratica senza dover rinunciare alla comodità dei servizi di vendita online.

Una possibile soluzione è quella d’incentivare la consegna a domicilio con mezzi di trasporto elettrici o a basso impatto ambientale. Alcune aziende di consegna stanno già utilizzando questo tipo di mezzi per le consegne nelle aree urbane, e l’adozione di questo approccio su larga scala potrebbe ridurre significativamente le emissioni di CO2.

Inoltre, le aziende di e-commerce possono incoraggiare i clienti a raggruppare gli ordini e a scegliere la consegna in punti di ritiro, come i punti vendita fisici o i locker automatizzati, che consentono di evitare la consegna diretta a casa.

Infine, gli acquirenti online possono fare la loro parte scegliendo prodotti sostenibili e di qualità, e limitando il numero di resi o sostituzioni per ridurre il numero di consegne.

In sintesi, una soluzione per ridurre l’impatto ambientale della consegna a domicilio sarebbe quella di combinare l’uso di mezzi di trasporto a basso impatto ambientale con la scelta di punti di ritiro e l’adozione di comportamenti di acquisto sostenibili da parte dei consumatori.

Abbigliamento sostenibile
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In conclusione, l’abbigliamento per essere sostenibile deve utilizzare materiali biologici, naturali o riciclati e ridurre le sue emissioni durante tutto il suo ciclo di vita. Per riconoscere i capi eco-sostenibili i criteri da seguire sono diversi: dai materiali, alla produzione, dalle etichette, alla durabilità, dalle alle certificazioni indipendenti, alle condizioni di lavoro. Anche il trasporto e gli accorgimenti per ridurre le emissioni di CO2 degli acquisti online sono aspetti importanti da tenere in considerazione.

Immagine di copertina: foto via Canva PRO

Autore: Federico Soldini è un imprenditore ambientalista proprietario di ELBEC, un progetto nato in Val Pettorina, nel cuore delle Dolomiti, dove Federico si è trasferito assieme alla sua famiglia. La passione per le attività sportive che pratica in alta quota, unita all’amore e al rispetto della montagna e delle sue tradizioni, lo hanno portato alla creazione di una linea di prodotti di abbigliamento tecnico, etico e naturale.