C’è un paese al confine tra il Veneto, il Friuli Venezia Giulia e l’Austria, che nonostante le piccole dimensioni (1.300 abitanti) è ricco di bellezze naturali e culturali. Stiamo parlando del comune di Sappada, in provincia di Belluno, località storica perché luogo di conflitti durante la Grande Guerra.

 

Sappada, sentiero lungo il fiume Piave
Foto di Irene e Andrea Merusi

Sappada tra storia e natura

A Sappada ogni casa racconta un pezzo delle vicende che hanno reso importante questo paese. Girando tra le colorate e fiorite vie si possono vedere sulle pareti delle abitazioni, delle vere e proprie insegne museali che raccontano episodi e personaggi che hanno fatto la storia del paese. Nel centro è presente anche il “piccolo museo della Grande Guerra” che in pochi metri quadrati raccoglie numerosi e originali cimeli della prima guerra mondiale. E’ un piccolo museo che però rende bene l’idea di quello che è stato lo storico conflitto d’inizio secolo.

Non solo storia ma anche tanta natura; Sappada è circondata dalle montagne e dal centro della città partono numerosi sentieri di diversa difficoltà – dalle passeggiate alle vie ferrate – che permettono di raggiungere a piedi le cime delle montagne, i laghi della zona o le riserve naturali toccate dal fiume Piave.

Il nostro consiglio è quello di farsi dare qualche suggerimento dai giovani della Pro Loco Sappada che da un paio d’anni gestiscono l’ufficio turistico del Comune. Sono ragazze e ragazzi molto preparati e con grande spirito d’iniziativa. Gestiscono anche la bella biblioteca del paese che presenta una rara e interessante collezione di volumi scritti in vari dialetti e lingue oggi considerati minoranze linguistiche, ma che in queste zone vengono ancora parlati e preservati, anche attraverso la letteratura. Inoltre organizzano numerose attività culturali e rassegne letterarie.

Insomma, il lavoro svolto da questi ragazzi è di fondamentale importanza per la promozione e la crescita del paese e meritano veramente di essere conosciuti e valorizzati. Sono l’esempio concreto di come puntando sulla cultura, la creatività e la valorizzazione del territorio i giovani non si trovino costretti ad abbandonare le montagne alla ricerca di un lavoro nelle grandi città.

Trekking da Sappada alle Sorgenti del Piave

Su loro suggerimento abbiamo fatto una bellissima escursione naturalistica fino alle sorgenti del fiume Piave. Siamo partiti dal rifugio Piani del Cristo (1410 m), situato a pochi chilometri dalla borgata di Cima Sappada, e seguendo il sentiero naturalistico Piave che costeggia il fiume, in un paio d’ore di camminata siamo arrivati fino alle sorgenti (1830 m).

Sentiero Piave (4)

L’escursione permette di vedere uno spaccato della natura di quei luoghi: cascatelle naturali, grandi alberi, prati verdi e zone umide. Le montagne fanno da cornice al sentiero che attraversa grandi aree dov’è facile imbattersi in un gruppo di mucche libere al pascolo. Durante il percorso è possibile fare una sosta alla Baita Rododendro (1457 m) oppure direttamente al rifugio che è situato all’arrivo.

Sappada, sentiero lungo il fiume Piave
Foto di Irene e Andrea Merusi

In bicicletta da San Candido a Lienz (Austria)

Sappada dista circa un’ora d’auto dal paese di San Candido (Bolzano), nell’Aldo Adige. Da lì siamo partiti in bicicletta è abbiamo percorso la famosa ciclabile che arriva fino in Austria nella città di Lienz. E’ un’esperienza che merita di essere fatta e che è alla portata di tutti, bambini compresi. Sono circa 50 km di pista ciclabile che passa dentro a boschi o in mezzo a campi e a verdi colline.

Pista ciclabile da San Candido a Lienz
Pista ciclabile da San Candido a Lienz, foto di Irene e Andrea Merusi

Il percorso è quasi tutto piano con dei tratti in discesa, ed è per questo che è consigliato anche a chi non è allenato o abituato a girare in bicicletta. Il ritorno, ovviamente un po’ più impegnativo se percorso in bicicletta, è possibile farlo a bordo di un trenino che dalla città austriaca arriva a San Candido. E’ anche possibile noleggiare le biciclette nei pressi delle stazioni delle due città al costo di circa 30 euro. Nel mezzo del percorso – che dura dalle 2 alle 3 ore in base alla velocità di percorrenza – è anche possibile fare una sosta ristoro presso una famosa industria alimentare conosciuta per la produzione di wafer alla nocciola e dolci vari.

Consigliamo di fare il giro nei giorni o nei periodi meno frequentati dai turisti dato che la ciclabile è un’esperienza molto ambita dai visitatori ed è facile trovare sul percorso numerosi ciclisti. Riuscire a fare il percorso in solitudine permette di godersi ancora di più i bellissimi paesaggi che si vedono durante il tragitto.

Nel ritorno verso casa ci siamo fermati a vedere la diga del Vajont, simbolo della tracotanza dell’uomo, della poca conoscenza del territorio, dell’avidità economica che spesso rende le persone miopi e poco rispettosi della natura. Altro luogo storico per fatti che purtroppo hanno spezzato la vita a centinaia di persone e famiglie. Sono posti che però devono essere conosciuti e vederli dal vivo aiuta a imprimerli nella memoria; ciò permette di non dimenticare e non commettere in futuro i fatali errori del passato.

Diga del Vajont
Diga del Vajont, foto di Leonardo, via flickr

In conclusione, Sappada è un posto adatto per raggiungere numerosi altri luoghi storici e naturalisti che rendono unici il Veneto, il Friuli e l’Alto Adige.

E un posto perfetto per rilassarsi nella natura, e allo stesso tempo offre tante attività, sia d’estate che d’inverno. Infine, la gentilezza delle persone che abbiamo incontrato a Sappada da un valore aggiunto a questo splendido posto di montagna.

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Autore: Andrea Merusi

Sono nato a Parma nel 1984. Mi sono laureato in Biologia (specializzazione Ecologia) e lavoro nel campo dello sviluppo sostenibile aziendale. Coltivo la passione della scrittura e nel 2009 ho partecipato al corso di giornalismo ambientale "Laura Conti". Ho collaborato con diversi giornali: "il Melograno", "Il Punto Magazine", "InfoPo" scrivendo articoli di divulgazione scientifica e nel 2014 ho aperto "il Taccuino di Darwin" (www.iltaccuinodidarwin.com) un portale d'informazione ambientale e culturale. Dal 2009 pubblico i miei pensieri su blog personale: www.andreamerusi.ilcannocchiale.it
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