Dalle automobili senza combustibili all’energia elettrica che sfrutta il moto ondoso, e poi strategie ambientali e pannelli solari portatili.. Ecco 5 strategie energetiche eco-sostenibili che alcuni Paesi hanno adottato per aiutare il pianeta.

1. Entro il 2025 solo auto Elettriche nei Paesi Bassi

Nei Paesi Bassi, in seguito alla presentazione della Model 3 di Tesla, un’auto che funziona con l’energia elettrica, si sta pensando di proibire la produzione e la vendita di nuove auto diesel e benzina dal 2025. L’idea è infatti quella di sostituire i combustibili con l’energia elettrica.

Si tratta di una mozione portata da alcuni parlamentari del partito laburista olandese, e approvata dalla maggioranza del Tweede Kamer, ovvero la Camera bassa o seconda camera del Parlamento olandese.

È il primo passo per rendere fuorilegge tutte le auto che non siano ad emissioni zero e il primo esempio in tutta Europa.

Inutile dire che ciò ha scatenato molte reazioni sia all’interno che all’esterno del partito, il primo ministro degli Affari si è difeso asserendo che solo un 15 per cento di tutte le auto potranno essere elettriche entro il 2025 e che un risultato maggiore sarà estremamente difficile, se non improbabile.

Ad ogni modo questo non è il primo dibattito che sorge, già a Parigi si era parlato in precedenza del divieto di far entrare tutti i veicoli. E non è nemmeno il primo esempio. Recentemente è stata la municipalità di Parigi a voler vietare l’entrata in città a tutti i veicoli immatricolati prima del 2000. Mentre sarà Amburgo la prima città europea ad avere il centro totalmente libero dalle auto entro il 2019. Seguiranno poi Helsinki e Oslo, che punteranno sull’elettrico.

Nel frattempo anche l’India ha asserito che entro il 2030 verranno prodotte auto elettriche, ma per il momento tutto ciò resta solo un grande disegno ideologico dal momento che il paese deve innanzitutto provvedere ai disagi ambientali ed energetici che lo affliggono dal momento che molte zone attorno a Delhi.

Auto Elettriche - la strategia energetica dei Paesi Bassi

2. La Svezia punta all’energia idroelettrica

L’annuncio è stato fatto dalla società costruttrice del sistema Sotenas Wave Energy, al largo della costa occidentale del paese. Viene ricavata energia dal potenziale gravitazionale tra cavo e cresta, ovvero il differenziale che essa crea al suo passaggio.

Per poter funzionare l’impianto necessita di un convertitore di energia del tipo Point Absorver: esso funziona sfruttando il sollevamento e l’abbassamento di un oggetto galleggiante che durante il passaggio dell’onda aziona una pompa idraulica. L’avanzamento della tecnologia per lo sfruttamento delle risorse idriche è molto importante. Basti pensare che il potenziale del moto ondoso è stimabile in circa 30.00TWh/anno e la potenziale creazione di 20.000 posti di lavoro dallo sviluppo del settore delle energie marine entro il 2030.

La Svezia punta all’energia idroelettrica

3. Il Costa Rica abolisce i combustibili fossili

Il Costa Rica si prepara ad abolire i combustibili fossili, da 75 giorni tutte le lampadine si accendono grazie alle fonti rinnovabili. La notizia è stata data dal giornale “Indipendent” che sottolinea la congiura favorevole a questo risultato. Le piogge e l’energia geotermica hanno favorito gli invasi degli impianti elettrici garantendo così lo sviluppo di un’energia più pulita.

“La Svizzera dell’America” partendo da una situazione non facile ha scelto un modello di sviluppo economico che la allinea alle economie più brillanti.

Ha scommesso entro il 2021 di diventare carbon neutral puntando su biofuel, veicoli ibridi e fonti rinnovabili oltre che su una tassazione che scoraggi l’inquinamento e premi il lavoro.

Un’altra strategia prevede il mantenimento del patrimonio forestale (uno tra i più protetti a livello mondiale) e sullo sviluppo della green economy.

Costarica strategia green

4. La Danimarca e il record dell’energia eolica

Questo piccolo stato, tra i pioneri dell’eolico nella “preistoria” degli anni ’70 (da allora, infatti, molti passi avanti sono stati fatti nel settore delle energie rinnovabili) sta producendo più energia eolica di quanta, in realtà, potesse consumarne. Non si tratta certo di una novità per questo paese, ma è un dato di fatto che la piccola Danimarca si sta indirizzando verso situazioni di questo tipo anche durante i giorni lavorativi e, dunque, verso una sempre maggiore esportazione di questa energia pulita nella vicina Germania.

Nel 2014 i danesi produssero il 39% di energia elettrica dal vento, un record mondiale. Questa percentuale non è un picco, ma la media su tutto l’anno. Nel 2015 hanno migliorato il loro stesso record, con il 42% dienergia eolica, prodotta principalmente nello Jutland e nel Funen, nella parte occidentale del paese.

Secondo l’ente danese, Energinet che gestisce la rete elettrica nazionale, questa è la percentuale più alta mai raggiunta non solo in Danimarca, ma in tutto il mondo.

Per circa due mesi i danesi hanno prodotto energia in eccesso vendendola ai vicini di Norvegia, Svezia e Germania. Per esempio, il giorno 10 Luglio 2015 sono arrivati al 140% di energia eolica. In cambio, quando necessario, la Danimarca ha importato energia idroelettrica dalla Norvegia e solare dalla Germania. Hanno vinto tutti.

L’eolico per la Danimarca significa molto anche economicamente: attualmente 9 su 10 piattaforme offshore nel mondo sono made in Denmark, e ciò ha portato alla nascita di numerose aziende leader come la Vestas e la Siemens Wind Power, che continuano a mantenere la loro posizione in uno dei Paesi con la più alta pressione fiscale del pianeta, dove i diritti dei lavoratori sono sacri e discussioni sull’articolo 18 non sono che esoteriche discussioni di Paesi ancora immersi nell’era del combustibile fossile.

Danimarca Energia eolica

La rivoluzione dei pannelli solari stampabili

Potranno produrre energia per la casa ma anche per accessori più piccoli come smartphone e laptop. Sono le nuove celle solari frutto del lavoro di un gruppo di ricercatori australiani che hanno inventato un “inchiostro solare” stampabile su una superficie e in grado di generare energia rinnovabile. Tutto ciò è vicino alla commercializzazione dopo i risultati positivi di una serie di sperimentazioni.

L’inchiostro è capace di catturare la luce solare e di convertirla in elettricità. La tecnologia è stata sviluppata da un consorzio comprendente l’Ente nazionale di ricerca Csiro e due università di Melbourne, in cui hanno lavorato 50 ricercatori fra chimici, fisici e ingegneri.

La ricerca, iniziata nel 2007 presso il Victorian Organic Solar Cell Consortium, è quasi terminata. Nell’istituto di ricerca sono stati già realizzati alcuni prototipi e testati sui tetti del Csiro per diciotto mesi. I risultati ottimali fanno ben sperare i ricercatori nella possibilità di sviluppare a livello commerciale e su vasta scala l’invenzione. Se ciò avvenisse il settore del solare subirebbe un grande cambiamento e, date le premesse delle prime sperimentazioni, la sua diffusione otterrebbe un notevole incremento.

Pannelli solari stampabili

Queste sono senz’altro opportunità che anche in Italia sarebbe bello poter utilizzare una volta eliminati tutti i disagi burocratici ed economici di cui si sente continuamente parlare. Potrebbero essere secondo voi delle strategie possibili nel nostro paese oppure no?

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Autore: Veronique Iorio

Sono un’amante della scrittura e delle tematiche ambientali, mi piacerebbe un giorno trovare un modo per restituire al pianeta il suo antico splendore e salvarlo dalla cattiveria degli uomini. Credo nel potere dei libri e nella loro capacità di raggiungere i cuori delle persone con semplici messaggi. Saranno la mia fonte di ispirazione per comunicare alle persone l’importanza del nostro pianeta e un’occasione anche per me di viaggiare e conoscere tante realtà.
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