I numeri contenuti nello studio della Fondazione McArthur, presentato in occasione dell’apertura del Forum economico mondiale di Davos, sono allarmanti e scioccanti. Se niente cambierà, se l’uomo continuerà a distruggere i mari della Terra, nel 2050 negli oceani ci sara più plastica che pesci.

La nostra produzione di plastica non diminuisce ma cresce esponenzialmente e ogni anno distruggiamo interi ecosistemi e creiamo immense isole di rifiuti in mezzo all’Oceano Pacifico. È questo il destino del nostro pianeta? Sarà l’uomo a uccidere il mondo?

Nessuna sa cosa succederà, ma state tranquilli, una speranza c’è.

La plastica nei nostri oceani

Una soluzione per eliminare la plastica dagli oceani

Se la soluzione ottimale rimane quella di interrompere o almeno diminuire drasticamente la produzione di plastica, tre giovani inglesi hanno trovato un altro tipo di soluzione, che potrebbe risolvere, almeno in parte, il problema della plastica nei mari.

Terry, Christina e Chris hanno ideato una nave alimentata con l’energia solare capace di raccogliere 22 milioni di chili di plastica all’anno, la SeaVax. Una piccola flotta di queste navi così sorprendenti potrebbe eliminare alcune delle isole di rifiuti più grandi presenti negli oceani in soli 10 anni, salvaguardando la vita marina grazie a uno speciale sensore.

I tre amici inglesi adesso chiedono il nostro aiuto. Hanno costruito il primo modello ma hanno bisogno di fondi per farne abbastanza per la più grande pulizia degli oceani di sempre. Attraverso la campagna di Avaaz è possibile contribuire a quel realizzare questo progetto, donando anche solo l’equivalente  di un aperitivo. Insieme è possibile dare vita a questo esempio incredibile di speranza e salvare i nostri oceani.

Come la plastica distrugge i nostri oceani: una tartaruga è deformata da un imballaggio in plastica

Come diminuire la produzione di plastica

Dal 1964 a oggi, la produzione di plastica nel mondo è aumentata di venti volte. Purtroppo, al momento, è un materiale che non sempre siamo in grado di riciclare come il vetro e la carta.

Solo il 5% degli imballaggi vengono riciclati e solo per una volta, mentre il 40% finisce in discarica, e un terzo direttamente negli ecosistemi naturali come gli oceani. La Seavax potrebbe eliminare i rifiuti già presenti, ma ci sono diverse soluzioni per diminuirne drasticamente la produzione.

Un’idea arriva da San Francisco che ha vietato le bottiglie di plastica nei luoghi pubblici. Tutti noi possiamo fare qualcosa. Ad esempio, scegliere prodotti senza imballaggi. Preferire l’acqua del rubinetto piuttosto che quella in bottiglia. Scegliere ristoranti e strutture ricettive sensibili al tema, che utilizzano bottiglie in vetro piuttosto che in plastica.

 

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Autore: Chiara Marras

Sono Chiara, 30 anni, una laurea in tasca e tanti progetti in mente. Credo fortemente nel web come punto di scambio e divulgazione e penso che uno dei temi più urgenti in questo momento sia l'eco-sostenibilità. Perché allora non riscoprire il viaggio come unione con la natura e con la cultura locale?
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