Esploriamo la zona situata ad ovest di Asti col nostro mezzo preferito, le gambe, suddividendola in due itinerari di circa 10 chilometri ciascuno (circa due ore e venti camminando senza fretta).

Il primo giorno, partenza dal comune di Montafia, direzione Cortazzone, approfittando di una giornata finalmente primaverile. Fin da subito la vista si apre, magnifica, sulle Alpi innevate, precedute dalla sagoma della Basilica di don Bosco, santo caro a questi luoghi.

monferrato 01

Da qui, seguendo per Viale, prendiamo la deviazione per Bagnasco, piccola frazione, prima della quale si incontra la chiesa romanica di San Giorgio (XI-XII sec). Nelle vie del paese un dipinto su una parete testimonia un’attività commerciale ormai terminata. Da ogni angolo della collina su cui sorge la frazione, l’occhio può godere del panorama verdeggiante della campagna primaverile, dei campi e dei boschi, con le acacie ora in fiore, e della bianca catena alpina.

Si scende poi fino ad incontrare la strada provinciale che congiunge Gallareto con Villafranca e si cammina in piano fino ad arrivare all’incrocio con Montafia.

Risalendo un imponente viale di tigli, si può prendere la deviazione verso la chiesa di S. Martino, anch’essa romanica, posta all’interno del cimitero del paese. La nostra “guida” ci racconta di quando, bambina, vi si era recata con la sorella e la nonna, consumando una serena merenda all’ombra della croce monumentale.
Da qui, proseguendo sulla stradina, torniamo al punto di partenza.

Il secondo percorso comprende un primo tratto comune al precedente, quello che da Montafia arriva fino alla deviazione per Bagnasco. Qui si prende per Viale, una strada costeggiata, da un lato, da campi coltivati, e dall’altro dal bosco. Dopo poco si giunge ad uno stupendo lavatoio pubblico, dove, in altri tempi, le donne del paese si recavano per lavare i panni trattati con i metodi di allora. Sicuramente un bel luogo di ritrovo comunitario, dove ci è sembrato di sentire l’eco delle voci chiassose.

monferrato 07

Dopo poco arriviamo nel paese di Viale dove una simpatica anziana del luogo ci mostra la foto appesa nella via in cui si vede come il borgo era un tempo, pieno di vita e di attività, e come si presenta ora. Poco più avanti il centro, con l’immancabile chiesa, qualche negozio, la direzione per il municipio e per un ristorante, e un’insegna curata dove poter leggere informazioni sul Comune.

Siamo naturalmente nella zona del Barbera d’Asti e del Freisa, che proprio in questi giorni è oggetto della Sagra che si svolge in zona (Chieri), con bancarelle e assaggi.
Lungo il cammino si incontrano spesso graziose chiese, sempre di epoca romanica, ed edifici, talvolta in vendita, come quello fotografato, forse un mulino.

Questa camminata, lontana dai circuiti turistici troppo sfruttati, ha il sapore del luogo autentico, poco urbanizzato, silenzioso, dove uomo e natura sono riusciti ad osservare il patto per convivere in armonia.
Proseguendo il percorso, lungo una deliziosa stradina piana, davvero poco frequentata, si passa dal comune antitransgenico di Cortazzone. Si incontrano campi coltivati e boschi, filari di nocciole (altro ingrediente importante del Piemonte), indicazioni di strutture ricettive (bed & breakfast, agriturismi, campeggio, un ranch), qualche ciclista e, attraverso una strada interpoderale, sistemata di recente, passando attraverso boschetti di tigli maestosi, che nascondono preziose tartufaie riservate, si riprende per Viale e si ritorna sui propri passi. A breve, i cartelli di Montafia e la splendida vista sulle montagne, suggeriscono che ormai il cammino volge al termine.

Foto di copertina: Colline del Monferrato, foto di Borghy52, via Flickr

 

Potrebbero interessarvi anche:

Vacanze senz’auto: Torino in bici tra arte e luci

Idee di viaggio: un weekend nella provincia di Biella, percorrendo la strada della lana

C’era una volta un lupo, un asino e un bosco… viaggiare in Casentino con i bambini