Anche quest’anno è arrivata la neve sulle nostre montagne, ed è giunto, per gli appassionati, il momento di organizzare una bella escursione alla scoperta di boschi innevati, paesaggi incantati e antiche foreste, con le racchette da neve.

Negli ultimi anni quest’antico attrezzo è stato riscoperto e modernizzato… oggi sono comunemente dette ciaspole e i modelli in vendita sono dei più disparati, per tutti i gusti, per poter affrontare al meglio le immense distese innevate, divertendosi. Le attenzioni da prendere al momento dell’acquisto stanno nello scegliere il modello più idoneo, soprattutto in base al proprio peso corporeo. Tutti le possono utilizzare, in quanto semplici da calzare e da camminarci, meglio ancora se ci si aiuta negli spostamenti con un paio di bastoncini da neve.

Le foreste italiane: un patrimonio da preservare, dove si celano posti da fiaba e alberi secolari

Le foreste da sempre hanno rappresentato per l’umanità un vero e proprio patrimonio. Nel nostro Paese, in particolare sono molto diffuse e hanno marcato in modo inconfondibile il territorio. Nel settore appenninico questi paesaggi sono da riscoprire ed amare, perché ricchi di storia e segreti.

Molti sono gli itinerari che ogni anno vengono battuti dagli appassionati camminatori, che addentrandosi in suggestive e bianche foreste riscoprono il gusto  e il ritmo lento di un’allegra ciaspolata.  Un itinerario molto suggestivo  che ha già conquistato chi del trekking ne ha fatto la sua passione, è quello dislocato  lungo il versante di Fornazzo sull’Etna. Se il bosco è di betulle e si trova in Sicilia, questo è già una rarità. Intorno a quota 1650 metri, si incontra un’inconfondibile distesa di betulle. Un sentiero natura del Parco si inoltra in questa oasi di eccezionale bellezza, che prosegue e incanta in  uno scenario magico sui monti Sartorius (risalenti all’eruzione del 1865), delicati rilievi, attorniati da un rado bosco e da una bassa prateria. E’ bene però sempre ricordare che il sentiero attraversa un’area naturale protetta ed è quindi consigliabile non uscire dal sentiero segnalato.

I percorsi che il nostro territorio ha da offrire sono davvero tanti e interessanti, ma sicuramente è da sottolineare come in Italia esistano ventidue mila alberi di notevole interesse, tra cui due mila alberi di grande interesse e centocinquanta che rappresentano, un eccezionale valore storico e monumentale. Tra questi vi sono alberi spettacolari che non si possono non menzionare.

Un albero gigantesco, il Castagno dei Cento Cavalli, a Sant’Alfio (Catania)  di 22 mt di altezza ed altrettanti la circonferenza. La storia sensazionale di questo albero però, è l’età, stimata tra i 3.000 e i 4.000 anni.

La leggenda narra che una Regina sorpresa improvvisamente da un temporale si riparò, con tutti i suoi cento cavalieri al seguito,  sotto l’immenso albero. Da allora si chiamò, questo albero situato tra le valli, il Gran Castagno dei Cento Cavalli.

Oggi il castagno, meta di botanici e turisti, è protetto dal comune di Sant’Alfio e dal Parco dell’Etna per salvaguardare un patrimonio naturale che se dovesse andare perduto, creerebbe certamente un pesante danno ecologico.

Altro esempio e spettacolare albero, legato ad una favola, che tutti conosciamo e amiamo, è La Quercia delle Streghe di Capannori (Lucca) così nominata per il suo aspetto bizzarro e nota anche come la “Quercia di Pinocchio”, che possiede una chioma di oltre 40 metri di diametro. La notevole estensione della chioma, che l’ha resa celebre, è dovuta alla particolarità della farnia, che ha sviluppato i suoi enormi e contorti rami praticamente paralleli al terreno, caratteristica non comune in questo tipo di piante. A cosa è dovuto questo sviluppo orizzontale? Ovviamente alle streghe! Narra infatti la leggenda che un gruppo di streghe tenesse i suoi riti sabbatici proprio sui rami della quercia determinando così la forma schiacciata dell’albero.

Solo quando ci avviciniamo ad essi ci rendiamo conto di quali magnifiche opere la natura sia riuscita a creare.

Ce ne sono tanti altri, come l’Oleastro di San Baltolu di Luras (Sassari) di cui non si conosce bene la sua età, ma di sicuro ha oltre due millenni e ha raggiunto un’altezza di 15 e una circonferenza di 12 metri. Sempre sul territorio italiano, inoltre, si trovano numerose piante di Ginkgo Biloba, un vero e proprio fossile vivente, pianta sacra, originaria dell’Oriente, risalente probabilmete al Giurassico, con importanti proprietà curative.

Tutti questi antichi e monumentali alberi, sono tutelati fra i beni culturali del nostro Paese e sono solo alcuni esempi. Sono detti “I Patriarchi della Natura”.  Tranne qualche esemplare, molti di questi vegetali si possono incontrare solo addentrandosi in questi luoghi incantati, che sono le foreste. (Vedi qui la mappa degli alberi monumentali d’Italia).

I magnifici paesaggi, che il territorio italiano ci regala, continuano a essere una delle più straordinarie ricchezze del nostro Paese. Per valorizzare appieno quanto possediamo, ognuno di noi deve guardare, non solo con interesse, ma anche con una sentita partecipazione la vita di questi luoghi, in quanto permettono una visita del territorio improntata al gusto del viaggio, prima che della meta. Tutto questo in un’ottica volta al rispetto e alla salvaguardia dei territori e degli abitanti che li abitano.

Quindi durante i nostri viaggi ricordiamoci di avvicinarci a questi luoghi con delicatezza, cercando di non “lasciare traccia” … a meno che non stiamo camminando su un’immensa coltre di neve!

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Autore: Emanuele Benigni

Nasce nel 1974, a Viadana, piccolo comune mantovano della pianura padana. Da sempre interessato ai viaggi e allo sport, ha praticato il calcio, la bicicletta (di cui possiede diversi modelli da strada e da sterrato) e le arti marziali. Ha studiato architettura a Firenze, dove ha anche lavorato per anni nell’Ostello della Gioventù, entrando in contatto con viaggiatori provenienti da tutto il mondo. Da qualche anno ha intrapreso il progetto ViaggiVerdi, a cui tuttora collabora, appassionandosi alla fotografia, tema ricorrente degli ultimi viaggi.
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