Chi di noi non ha casa, cantina o armadi stracolmi di oggetti che usa raramente o quasi mai?

Secondo le statistiche, l’80% degli oggetti che abbiamo in casa vengono utilizzati meno di una volta al mese. Allora perchè non condividerli, scambiarli, prestarli? 

Yerdle, è una start-up Californiana che nasce proprio da questa idea.

“Da un lato siamo sommersi dagli oggetti e non sappiamo come sbarazzarcene. Dall’altro abbiamo bisogno di oggetti sempre nuovi: dall’attrezzatura da ginnastica per il nuovo sport di nostro figlio, al vestito da utilizzare durante una festa in maschera..“, ci spiega Bretlyn Curtis, product manager di Yerdle.

L’abbiamo incontrata nell’Open Office di Yerdle, un grande incubatore dove lavorano giovani start-up che sviluppano progetti di green economy per migliorare il mondo: un loft con interni in mattoni facciavista, poltrone old style, tavolini, chitarre e bicilette appese, nel cuore di San Francisco.

Le persone amano donare gli oggetti che non usano più, a patto che farlo sia semplice e conveniente“.

Oggi fanno parte della community di Yerdle più di 20.000 persone, provenienti da ogni parte del mondo, anche dall’Italia.

 

yerdle

Il nostro compito è aiutare le persone a diventare generose in diversi modi, offrire alla community una piattaforma per scambiare esperienze, oltre che oggetti“, dice Bretlyn.

Quando acquistiamo un oggetto al supermercato è diverso, è solo un pezzo uscito dalla fabbrica e stoccato sui bancali di un negozio. Mentre quando condividiamo un oggetto, anche una semplice tazza di ceramica, percepiamo il fascino delle persone che l’hanno utilizzata, la storia che l’ha attraversata e portata fino a noi… quasi come se riuscissimo a sentire le chiacchierate e le discussioni che l’hanno attraversata!”

 

Tazza in ceramica
Tazza in ceramica, fotografia di DWinton, via Flickr

        

 

Ci sono 62 lego per ogni uomo e donna sulla terra“, dice sorridendo Adam Werban cofondatore della start-up, “ad alcuni potrebbe sembrare una buona notizia, invece questo non è sostenibile, se pensiamo alle risorse necessarie per produrli.”

Adam a 23 anni era presidente di una delle più antiche e grandi associazioni ambientaliste americane, grazie alla quale ha contribuito a far passare la legge che ha istituito il più grande parco nazionale americano, la Death Valley National Park.

 

Death Valley National Park
Death Valley National Park, fotografia di Randy Lemoine, via Flickr

 

Occorre passare da un sistema economico lineare, che trasforma i prodotti in rifiuti”, sostiene Adam, “in un sistema circolare, dove gli oggetti non più utilizzati ritornano sul mercato, perché vengono condivisi e scambiati in pochi clic attraverso i social media.”

Dobbiamo mettere le risorse che non utilizziamo a disposizione degli altri. Far si che lo scambio sia più interessante ed eccitante dello shopping” conclude Adam.

Certamente questa rivoluzione, parte proprio dalle persone, dalla generosità innata in ognuno di noi. Allora, forse, non è così difficile pensare ad un futuro migliore, in cui si potrà condividere invece che comprare!

 

Info: www.yerdle.com