Terra di vento, sole, mare …e antiche tradizioni, il Salento offre un fascino incomparabile, con le sue piccole strade delimitate da muretti a secco, che scandiscono il paesaggio, dove il segno distintivo è l’ulivo. Sicuramente il luogo ideale per tutti quelli che amano le escursioni nella natura in sella ad una bicicletta.

La bicicletta questo mezzo ecologico, di cui tanto si è scritto, sta affermandosi sempre di più come alternativa ai mezzi a motore, consentendo di pianificare vere e proprie vacanze all’aria aperta. Il connubio treno più bicicletta, sempre più diffuso, anche in Italia, è diventato l’ideale per spostarsi senza pensieri, coprendo grandi distanze.

Salento, ulivi secolari nella campagna di Ostuni
Salento, Ulivi secolari nella campagna di Ostuni, foto di Paolo Margari

 

 

La bicicletta è di per sé già poesia, in mezzo alla natura poi!…si pensi alla prima pedalata con tutta la strada davanti e i paesaggi attorno che ci accompagnano lungo il tragitto, fino al momento dell’arrivo, con tutta la strada dietro. Beh…tra questi due istanti un continuo di emozioni, alla scoperta di nuovi scorci, momenti unici che bisogna solo vivere, per poterli raccontare.
La penisola salentina da sempre crocevia di tante rotte nel Mediterraneo, offre al ciclista una moltitudine di percorsi, lungo la costa e nell’entroterra, che certamente non lascerà delusi.

 

Santa Maria di Leuca Cicloturismo
Santa Maria di Leuca, foto di Angelo Antonelli, via Flickr

 

1 La via ionica

La via ionica, che da Gallipoli approda a Santa Maria di Leuca, la famosa Finibus Terrae, (circa 50 km) una strada piena di angoli panoramici, caratterizzata da una costa bassa e sabbiosa, dove si incontrano le torri cinquecentesche, che danno il nome alle località balneari. Il paesaggio costiero disseminato da decine di torri di avvistamento, fanno intuire quanto fosse reale il pericolo di invasioni.
Partendo da Gallipoli, dove si deve visitare la Riviera Nazario Sauro che dalle antiche mura offre scorci magnifici, sulle isole del Campo e di Sant’Andrea, si incontrano due parchi regionali, quello di Punta Pizzo e del litorale di Ugento, sui resti dell’antico porto di Ausentum (IV-II sec. A.C.).
Pedalando, lungo il percorso, meritano sicuramente una sosta per un bagno, le località di Torre Mozza e Marina di Pescoluse, con sabbia bianchissima e finissima, acque cristalline e dune ricoperte di acacie e giglio bianco, tanto da meritarsi l’appellativo di “Maldive del Salento”.
Da visitare, oltre a queste località di mare, il convento del Casale, situato poco distante dalla litoranea, tra Torre San Giovanni e Torre Mozza.
Giunti a Santa Maria di Leuca che apparirà bianca, si deve visitare il Santuario, luogo di culto romano legato a Minerva, che sorge sull’antico promontorio.
Per chi decidesse di soggiornare a Gallipoli, ci sono diverse strutture interessanti, come il Camping Resort Baia di Gallipoli (a partire da 45 euro, per persona), il B&B La Macchia Salentina (da 35 euro, per persona), oppure l’interessante Casa degli Artisti B&B (da 60 euro, per persona).

 

Gallipoli, foto di SIRHENRYB, via Flickr
Gallipoli, foto di SIRHENRYB, via Flickr

2 Paralitoranea da Gallipoli a Leuca

Questo percorso si sviluppa nella campagna salentina, sulle “serre” che costeggiano il mare, seguendo idealmente la strada che collegava in passato gli antichi centri messapici di Alezio e Ugento con Leuca. Il percorso è un continuo saliscendi sulle colline, le pendenze non sono impegnative.
Da visitare lungo il percorso i musei della civiltà messapica di Alezio e di Ugento, i ruderi della Masseria (*) Ospina a Racale con la vicina Specchia “del semaforo”, il santuario della Madonna dell’alto ad Alliste, il castello baronale di Felline, il convento del Casale nel feudo di Ugento, la piccola Leuca di Barbarano e le “cento pietre” di Patù.
Inoltre, si potrà soggiornare presso B&B ecosostenibili della zona come il B&B Casakarina nel Salento a Specchia, (a partire da 25 euro, per persona).
Poiché si sviluppa prevalentemente su strade secondarie, tranne il tratto iniziale, da Gallipoli ad Alezio, questo percorso può essere praticato in qualsiasi periodo dell’anno senza particolari problemi legati al traffico automobilistico.

 

Cicloturismo Salento
Campagna Pugliese con Masseria, foto di Andrea Gisoldi, via Flickr

 

(*) Le masserie un tempo erano dei veri e propri presidi militari, prodotto della colonizzazione baronale di vaste aree interne abbandonate ed incolte, negli anni tra il Cinquecento e il Settecento, quando la Spagna, per approvvigionarsi dei cereali, concedeva la licenza di ripopolamento ai nobili del Regno delle Due Sicilie, i quali arrivavano a fondare perfino dei veri e propri villaggi nei dintorni della costruzione originaria.
Oggi è possibile incontrare tali costruzioni, di notevole volume ed estensione spesso in abbandono, ma sempre più frequentemente restaurate e riutilizzate come aziende agrituristiche.
La Masseria Uccio, a Specchia, rappresenta un’autentica Masseria della Puglia, interamente realizzata con pietre e tufi del luogo. Gli alloggi sono tutti ricavati dall’antico fabbricato rurale e custodiscono le antiche forme e le antiche essenze del luogo. (Prezzi a partire da 33 euro a persona).

 

Torre Sant'Emiliano, foto di Gabriele, via Flickr
Torre Sant’Emiliano, foto di Gabriele, via Flickr

3 L’anello di Otranto

La litoranea, che da Otranto porta attraverso alcune delle più affascinanti località balneari della zona, è sicuramente una delle più belle strade da percorrere in bici.
Partendo da Otranto, dove la Cattedrale romanica, merita di sicuro una visita, il percorso si snoda per circa 50 km, con dislivelli trascurabili.
Lungo il tragitto non si potrà non notare la bellissima Torre Sant’Emiliano che si innalza su uno sperone di roccia, che spazia sul mare blu, che all’orizzonte fa intravedere i monti dell’Albania. Poco più in là Porto Badisco, un fiordo probabilmente scavato da un antico fiume, forse il primo approdo di Enea in Italia. Proseguendo, girata una curva compare all’improvviso Santa Cesarea, adagiata su un verde pendio digradante verso il mare, con palazzi in stile moresco.

 

Grotta Zinzalusa
Costa vicino alla Grotta Zinzulusa, foto di Giuseppe Lacalandra

 

 

Prima di addentrarsi nelle strade interne, per tornare al punto di partenza, un’ultima tappa nella straordinaria Castro Marina dove numerose sono le grotte che si incontrano, dalla grotta dei Cervi, con pareti dipinte da graffiti di scene di caccia (4000-2000 a.C.), alla grotta Romanelli, fino alla famosa grotta Zinzulusa, così chiamata poiché i primi pescatori che la scoprirono, le stalagmiti e le stalattiti, apparvero come degli stracci appesi, detti “zinzuli”. Ritornando dall’interno, si incontreranno piccoli borghi immersi tra gli uliveti, come Minervino di Lecce con il dolmen (*) Li Scusi, e Uggiano La Chiesa, antica torre di avvistamento a protezione di Otranto, che sarà anche il punto di arrivo.

(*) Il dolmen è un tipo di tomba megalitica preistorica a camera singola.

 

 

I percorsi ciclabili che questa parte di Puglia offre sono molti di più, come ad esempio da Gallipoli a Lecce, o ancora da Gallipoli a Otranto, ecc… Al ciclista la gioia di scoprire questi magnifici itinerari, pedalando allegramente nel Salento, dove è sicuro raggiungerete il traguardo della felicità. Non sarà la bicicletta a cambiare il mondo, ma già il fatto che migliaia di persone negli ultimi anni hanno cambiato abitudini e stili di vita, la dice lunga.  Cicloturismo che passione!


Autore: Emanuele Benigni

Nasce nel 1974, a Viadana, piccolo comune mantovano della pianura padana. Da sempre interessato ai viaggi e allo sport, ha praticato il calcio, la bicicletta (di cui possiede diversi modelli da strada e da sterrato) e le arti marziali. Ha studiato architettura a Firenze, dove ha anche lavorato per anni nell’Ostello della Gioventù, entrando in contatto con viaggiatori provenienti da tutto il mondo. Da qualche anno ha intrapreso il progetto ViaggiVerdi, a cui tuttora collabora, appassionandosi alla fotografia, tema ricorrente degli ultimi viaggi.
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